Coming to Australia as an au pair (without risking expulsion)

Babysitter and two children

Source: www.pexels.com/Josh Willink

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- una francese ed una italiana - vennero fermate dalla dogana perché avevano ammesso di essere venute in Australia per lavorare come ragazze alla pari, nonostante avessero solo un visto turistico.

L’allora ministro dell’immigrazione Peter Dutton sarebbe intervenuto per salvare le due ragazze dall’espulsione, concedendo loro l'ingresso nel paese, nonostante il parere contrario del Dipartimento.

Le accuse che ora si trova ad affrontare sono di aver utilizzato la discrezione personale concessa ai ministri dell'immigrazione in maniera eccessiva.

Quali sono allora i poteri di un ministro? Dutton si è comportato in maniera appropriata?

“Sì”, ha raccontato ai microfoni di SBS l’agente d’immigrazione Emanuela Canini, “quello che ha fatto rientra nell’ambito della ministerial intervention, contemplata dalla legge."
“Lo scandalo è che Dutton abbia usato ‘poteri speciali’ per dei casi che speciali non sono”
Un ministro può cambiare l’esito di una richiesta di visto sia approvandolo che negandolo, in qualsiasi caso. Ci sono linee guida scritte dal ministero e solitamente i cambiamenti riguardano solo casi umanitari. Le linee guida inoltre precisano che un ministro dell’immigrazione non dovrebbe intervenire in casi, anche umanitari, in cui la persona in questione non abbia seguito le regole di assegnazione del visto.

Ed è qui che la situazione si complica e si fa confusa: garantire un visto a delle ragazze alla pari rientra nei casi umanitari?

“Il sistema di immigrazione si basa ufficialmente sul colmare delle carenze di mercato che gli australiani non possono riempire”, ha precisato Emanuela Canini, sottolineando che il lavoro di baby sitter può essere svolto da qualsiasi persona in Australia.
“Ma se io la baby sitter la voglio che parli un’altra lingua? Ce ne sono di persone in Australia che parlano altre lingue, sia di residenti permanenti, sia di ragazzi di passaggio con visti studio o WH.”
Chi vuole venire in Australia come ragazza alla pari deve trovare quindi una soluzione diversa.

Le due opzioni più sicure sono richiedere un Working Holiday Visa, che dà diritto a lavorare per 6 mesi con lo stesso datore di lavoro, oppure uno Student Visa, che concede di poter lavorare 20 ore a settimana.


Questi visti sono gli unici che non hanno requisiti particolari sulle occupazioni.

“È vitale che, se si vuole venire in Australia per fare questa esperienza, ci si accerti di avere un visto valido”, ribadisce Emanuela Canini nell’intervista che potete ascoltare in alto sotto il titolo.

anche alessandro del piero nel caso dutton
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Oltre a WHV e visto studi, è possibile richiedere un terzo visto, nel caso si sia arrivati in Australia insieme ad un partner che abbia un regolare visto lavorativo. In questo caso si può richiedere un visto TSS se il partner è sponsorizzato da un’azienda, senza limiti né riguardo al tipo di occupazione né all’orario.

“Bisogna considerare caso per caso”, conclude l’agente di immigrazione, “ma se non si ha un permesso di lavoro non si va da nessuna parte.”

per approfondire la vicenda
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