Secondo , nel 2006 gli italiani regolarmente iscritti all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (AIRE) erano 3.106.251, mentre nel 2020 hanno raggiunto quasi i 5,5 milioni — con un aumento del 76,6% negli ultimi 15 anni.
Pubblicato il 27 ottobre dalla Fondazione Migrantes, un organismo pastorale della Conferenza Episcopale Italiana, il rapporto specifica che l'Australia si colloca al decimo posto per quanto riguarda la percentuale di italiani residenti all'estero iscritti all'AIRE, con il 2,8% del totale.
Punti chiave
- Il numero di italiani residenti all'estero raggiunge quasi i 5,5 milioni
- Il 2,8% degli italiani residenti all'estero vive in Australia
- "L’Italia sta continuando a perdere le sue forze più giovani e vitali", si legge nel rapporto
Sono 158mila gli italiani residenti in Oceania — il 2,9% degli italiani residenti all'estero. Di questi, la maggior parte (il 2,8%) risiede in Australia.
Questo è un dato simile a quello di Spagna, Canada, Venezuela e Uruguay – con comunità al di sotto delle 200mila unità.
Le comunità di italiani residenti all'estero più consistenti sono, nell’ordine, quella argentina (869.000), tedesca (785.088), svizzera (633.955), brasiliana (477.952), francese (434.085), inglese (359.995), statunitense (283.350) e belga (274.404).
![Stats Italians living abroad](https://images.sbs.com.au/drupal/yourlanguage/public/italiani_residenti_all_estero_mappa_grande.png?imwidth=1280)
Italiani residenti all'estero e le mete di destinazione. Source: Fondazione Migrantes, Rapporto Italiani nel Mondo 2020
Se si guarda ai dati per continente, la presenza italiana nel mondo si conferma soprattutto europea.
Il Vecchio Continente registra i numeri più consistenti con il 54,4% degli iscritti AIRE, quasi 3 milioni. Di questi, 2,2 milioni risiedono nei 15 Paesi dell'Unione Europea.
A seguire, l’America con il 40,1% (oltre 2,2 milioni) e soprattutto l’America centro-meridionale (32,3%, oltre 1,7 milioni), seguita dall'Oceania (2,9%).
Infine, oltre 73 mila presenze si registrano in Asia e poco più di 70 mila in Africa (entrambe 1,3%).
Le partenze degli italiani nel 2019
Nel 2019 (gennaio-dicembre) hanno lasciato l’Italia ufficialmente 131mila cittadini verso 186 destinazioni del mondo.
Di questi, il 2,1% si sono recati in Australia, che si colloca al nono posto nella classifica dei Paesi scelti come destinazione.
Tra le prime 20 mete vi sono nazioni di quattro continenti diversi, ma ben 14 sono Paesi europei.![Italian migrations 2019](https://images.sbs.com.au/drupal/yourlanguage/public/destinazioni_nell_ultimo_anno.png?imwidth=1280)
![Italian migrations 2019](https://images.sbs.com.au/drupal/yourlanguage/public/destinazioni_nell_ultimo_anno.png?imwidth=1280)
Le partenze degli italiani nell'ultimo anno verso dove. Source: Fondazione Migrantes, Rapporto Italiani nel Mondo 2020
"L’Italia sta continuando a perdere le sue forze più giovani e vitali"
Complessivamente, le nuove iscrizioni all’Aire nel 2019 sono state 257.812 (di cui il 50,8% per espatrio, il 35,5% per nascita, il 3,6% per acquisizione cittadinanza), secondo i recenti dati.
"L’ultimo anno rispecchia la tendenza complessiva", si legge nel rapporto.
"L’Italia sta continuando a perdere le sue forze più giovani e vitali, capacità e competenze che vengono messe a disposizione di Paesi altri che non solo li valorizzano appena li intercettano, ma ne usufruiscono negli anni migliori, quando cioè creatività e voglia di emergere sono ai livelli più alti per freschezza, genuinità e spirito di competizione."![train departures](https://images.sbs.com.au/drupal/yourlanguage/public/pexels-jeshootscom_train.jpg?imwidth=1280)
![train departures](https://images.sbs.com.au/drupal/yourlanguage/public/pexels-jeshootscom_train.jpg?imwidth=1280)
Source: JESHOOTS.com/Pexels
In aumento "i diplomati alla ricerca di lavori generici"
Il rapporto sottolinea anche "un costante errore nella narrazione della mobilità recente raccontata come quasi esclusivamente composta da altamente qualificati occupati in nicchie di lavoro prestigiose e specialistiche quando, invece, a crescere sempre più è la componente “dei diplomati” alla ricerca all’estero di lavori generici".
In generale la collettività degli italiani all'estero sta ringiovanendo, spiega il rapporto, a seguito delle nascite all’estero (+150,1%) e della nuova mobilità costituita sia da nuclei familiari con minori al seguito (+84,3% della classe di età 0-18 anni) sia da protagonisti giovani e giovani-adulti immediatamente e pienamente da inserire nel mercato del lavoro (+78,4% di aumento rispetto al 2006 nella classe 19-40 anni).
I rimpatri
Nel 2018 sono stati 47mila gli italiani a ritornare in patria, principalmente da Brasile, Germania, Regno Unito, Svizzera, Venezuela, Stati Uniti e Francia.
L'Australia compare tra i primi 15 Paesi per quanto riguarda i rimpatri, con una percentuale tra il 3% e 1,6% dei rimpatri totali calcolati nel 2018, così come Spagna, Argentina, Belgio, Emirati Arabi e Cina.
"La mobilità umana è divenuta a livello globale 'segno dei tempi', apertura a un mondo che non conosce confini se non quelli costruiti artificiosamente, ma che vengono superati continuamente dall’innata curiosità dell’uomo di conoscere, ma anche dall’istinto di sopravvivenza e dalla ricerca di una esistenza felice", si legge nel rapporto.
"In questo quadro di complessità di una umanità in movimento anche l’Italia ha fatto la sua parte sia nel ricevere migranti di altri Paesi sia nell’essere, essa stessa, nuovamente protagonista di partenze e, raramente, di ritorni", spiega il rapporto.
Secondo il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella il “Rapporto Italiani nel Mondo” "è divenuto un punto di riferimento per chiunque nelle istituzioni, nel mondo accademico, nei centri di ricerca e nella società civile, desideri approfondire lo studio delle dinamiche del tessuto sociale che, a livello globale, incidono sull'emigrazione italiana e la sua evoluzione nel tempo".
Le persone in Australia devono stare ad almeno 1,5 metri di distanza dagli altri. Controllate le restrizioni del vostro stato per verificare i limiti imposti sugli assembramenti.
Se avete sintomi da raffreddore o influenza, state a casa e richiedete di sottoporvi ad un test chiamando telefonicamente il vostro medico, oppure contattate la hotline nazionale per le informazioni sul Coronavirus al numero 1800 020 080.