Nella Puzsar ricorda bene il viaggio che il 22 agosto 1952 la portò in Australia: era a bordo di una nave noleggiata all'Organizzazione Internazionale dei Rifugiati che dopo la seconda guerra mondiale ha trasportato il primo gruppo di emigranti di lingua tedesca Down Under.
La nave si chiamava MS Nell e l'omonimia la fa sorridere ancora oggi, a più di 70 anni di distanza.
“Dall’Italia siamo dovuti andare a Brema, dove siamo rimasti per tre mesi, e da lì abbiamo preso il piroscafo Nelly”, racconta la signora ai microfoni di SBS Italian.
“Ci hanno mandato a Bonegilla, che non era male. Eravamo trattati bene e poi da lì ci mandavano in diversi posti a lavorare, e io sono finita a lavorare a Ballarat nella fabbrica Sunshine Biscuit”.
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Nella racconta la storia della sua vita seduta su uno dei tanti divani a fiori della Claremont Terrace, la casa di riposo dove oggi vive a McKinnon, un quartiere a sud-est di Melbourne a circa 130 km dalla fabbrica Sunshine Biscuit dove a 23 anni riempiva le scatole di latta con i celebri biscottini da tè.
Si dovevano riempire 17 scatole di latta all'ora, ma lei riusciva a farne 30, ricorda fiera.
Da sinista: Silvia Pellizzari, Angela Caputo, Francesca Bressan, Nella Puzsar. Dietro, a sinistra Raffaella Mazzeo e a destra Jagvir Sran. Credit: SBS Italian
Angela e gli gnocchi, la "risposta"
Angela ha tre figli sotto i nove anni e un lavoro, quindi non sempre è facile per lei trovare il tempo.
Intorno al tavolo con Angela e Nella ci sono Silvia Pellizzari, classe 1933, e Francesca Bressan, siciliana di un anno più giovane con uno stato avanzato di demenza, la più veloce nel preparare gli gnocchi.
La signora Francesca Bressan a lavoro. Credit: SBS Italian
La figlia della signora Francesca, Elisa, ha partecipato a uno di questi workshop: “Apprezzo molto il lavoro di Angela, mi ha fatto ricordare quando mamma preparava gli gnocchi per papà, che li amava molto. Mi ha impressionato che si ricordasse come farli e che fosse così svelta a farli”.
Jagvir Sran, Lifestyle Services Coordinator della casa di riposo dove risiedono le signore, spiega come per gli anziani con demenza sia fondamentale mantenerli attivi e, se sono immigrati, connessi alla propria cultura di origine.
“Alcune di loro hanno la demenza, altre l’Alzheimer o soffrono di scarsa memoria... Osservandole durante il workshop, anche se non riuscivo a capire di cosa parlassero, mi è sembrato chiaro quanto la cultura e la lingua siano interiorizzate, anche se hai la demenza”.
Si tratta di creare una connessione, gli anziani cercano sempre una connessione. Per loro vedere Angela fornisce un supporto emotivo positivo. Appena Angela arriva, nient’altro conta.Jagvir Sran
Angela, l'unica persona che la signora Francesca riconosce oltre a sua figlia, lavora per uno dei patronati italiani in Australia, e proprio per via del suo lavoro si è avvicinata al mondo degli anziani.
Il suo volontariato serve ad Angela anche come mamma, per veicolare dei messaggi ai figli. “Gli spiego che tutti loro hanno storie diverse, magari sono arrivati in nave... Le loro storie sono incredibili”.
Angela e la signora Silvia. Credit: SBS Italian
“Le riconnette al loro passato, alle loro origini, al loro essere italiane”, spiega, aggiungendo: "qui noi la famiglia non l’abbiamo, quindi è anche un modo per tenere vivo il ricordo dei nonni, si tratta di un filo conduttore che poi riconduce a tutto... alla vita".
Tutto è iniziato quando Angela ha risposto ad un annuncio pubblicato sulla bacheca di un gruppo Facebook, una chiamata alle armi per volontari di lingua italiana pubblicato da Raffaella Mazzeo.
Ti chiedi cosa posso fare qui per riconnettermi a loro [i nonni], e trovi nel cibo la rispostaAngela Caputo
Raffaella lavora per MS Plus, un'azienda di servizi che offre assistenza a pazienti con condizioni neurologiche inclusa la demenza. Il suo lavoro consiste nel coordinare i volontari che come Angela partecipano all'Aged Care Volunteer Visitors Scheme (ACVVS), un programma finanziato dal governo federale per combattere l'isolamento tra gli anziani.
“Gli anziani tendono a tornare alla lingua madre quando avanzano con gli anni, soprattutto se c’è anche un declino cognitivo. Avere un volontario che parli la propria lingua è un grandissimo beneficio”.
La demenza oggi in Australia
Si prevede che la demenza tra gli anziani dovrebbe quasi raddoppiare nei prossimi tre decenni, diventando la principale causa di morte tra gli australiani.
Uno studio commissionato da mostra che entro il 2054, senza un significativo avanzamento nelle terapie, il numero di persone colpite da demenza dovrebbe aumentare del 94%, arrivando a toccare 800 mila anziani e di conseguenza le loro famiglie.
Per demenza si intende una serie di sintomi causati da disordini che colpiscono il cervello. Non si tratta di una malattia specifica.
La demenza colpisce il pensiero, il comportamento e la capacità di compiere i più comuni atti quotidiani.
Al momento 420 mila australiani convivono con la demenza, che è la seconda causa di morte in Australia e la prima causa di morte per le donne.
Una chiacchierata, leggere un libro, accompagnare gli anziani a fare una passeggiata: non serve molto per rendere la giornata di un anziano meno monotona e ripetitiva.
Jagvir Sran in particolare sottolinea i benefìci emotivi e psicologici delle sessioni di cucina per le anziane.
“Penso che l’obiettivo principale sia riconnetterle con un senso di temporalità e con la loro storia personale. Rivivere quella parte della propria storia attraverso questa attività è davvero importante”.