In evidenza
- Tra il 6 e il 9 giugno saranno 400 milioni gli europei chiamati alle urne per eleggere il nuovo Parlamento.
- Gli italiani iscritti all’AIRE e residenti negli Stati che non sono membri dell’Unione Europea potranno votare solo rientrando in Italia.
- I cittadini francesi e greci, ad esempio, potranno votare anche dall'Australia.
Il 2024 è stato definito l’anno “più elettorale” di sempre: 2 miliardi di persone saranno chiamate a esprimere il proprio voto in tutto il mondo, dagli Stati Uniti alla Gran Bretagna, dalla Russia all’India.
“Il 60% della popolazione mondiale andrà alle urne quest’anno”, spiega Gabriele Visentin, ambasciatore europeo in Australia, ai microfoni di SBS Italian.
“L’Unione porterà alle urne 400 mila persone, si tratta dell’unica elezione di un parlamento multinazionale eletto dai cittadini”.
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Su 71 Paesi al voto quest’anno, secondo il Democracy Index, solo 43 avranno elezioni pienamente libere e democratiche.
In questo senso le elezioni europee “rappresentano il valore che la democrazia, la libertà, la possibilità di vivere come si vuole ha per i cittadini europei e deve avere, votare è un diritto ma dovrebbe anche essere considerato un dovere... Un imperativo morale”, dichiara Visentin.
Gabriele Visentin, l’ambasciatore europeo in Australia, negli studi di SBS a Melbourne. Credit: SBS French
Seppure il voto quest’anno sarà “più importante del solito” secondo Visentin, gli italiani in Australia non potranno esprimere la loro preferenza a meno che non rientrino in Italia, previa richiesta.
La normativa italiana relativa all’elezione di membri del Parlamento europeo non prevede infatti il voto all’estero al di fuori dei Paesi UE.
Elettori ed elettrici italiani iscritti all’AIRE e residenti negli Stati che non sono membri dell’Unione Europea potranno votare solo rientrando in Italia, recandosi presso i seggi istituiti dai Comuni nelle cui liste elettorali risultano iscritti.
“Secondo me, il fatto che gli italiani non possano votare al di fuori dei Paesi dell’Unione Europea è un fatto gravissimo”, dichiara il senatore Francesco Giacobbe, eletto nella circoscrizione estera che comprende l’Australia.
L'Italia è stata uno dei primi Paesi al mondo che ha dato il diritto di voto ai suoi connazionali all’estero, si può votare per il referendum ma non per le Europee, mi sembra un controsensoFrancesco Giacobbe
In passato, il PD ha presentato un emendamento che prevedesse la possibilità di far votare gli italiani all’estero “poi bocciato dalla maggioranza con delle motivazioni assurde”, prosegue il Senatore.
“Abbiamo poi tentato alla Cemera con due emendamenti diversi e non sono passati, si tratta di un vulnus della Costituzione Italiana che va sistemato”.