In media in Australia, per ogni dollaro guadagnato da un uomo, una donna percepisce 77,2 centesimi. Numeri che si traducono ad una differenza di salario che supera i 25mila dollari all'anno, secondo i dati della Workplace Gender Equality Agency del governo.
Questo fenomeno si chiama divario retributivo di genere (in inglese ‘gender pay gap’) ovvero la differenza tra i salari lordi percepiti tra uomini e donne. Secondo il rapporto pubblicato quest'anno dal World Economic Forum, l'Australia è al 26esimo posto del Global Gender Gap Index dopo paesi come le Filippine, l'Albania e il Rwanda. L'Italia è al 79esimo.
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Le donne che lavorano nell'edilizia, nei servizi finanziari e nel settore immobiliare Down Under sono le più penalizzate e, nonostante il settore della ristorazione sia tra i più virtuosi, la storia di Elena Sabbatini testimonia che il fenomeno esiste anche nelle cucine australiane.
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Elena Sabbatini nella cucina di un ristorante di Melbourne Credit: Dario Castaldo - SBS Italian
Dopo qualche esperienza professionale in diversi ristoranti italiani, nel 2021 Elena ha iniziato a lavorare per il Peter Rowland Group, un'azienda australiana che fornisce servizi di catering di alto livello.
"Ero casual per due anni, poi mi hanno fatto un contratto part-time da 65mila dollari l'anno. Ero innamorata del team, per cui sono rimasta nonostante le ore di lavoro extra non retribuite e gli orari", racconta.
"Poi ho chiesto ai miei colleghi che lavoravano come me [quanto prendevano] come chef de partie, e ho scoperto che prendevano più di me", racconta ai microfoni di SBS Italian.
Una volta acclarata una forbice di 15mila dollari tra il suo compenso e quello dei suoi colleghi, che percepivano 80mila dollari lordi annui, Elena ha rassegnato le dimissioni dall'azienda e poi si è rivolta alla Fair Work Commission - il Tribunale del lavoro australiano - per chiedere il risarcimento della differenza di salario e per le ferie e gli straordinari non percepiti.
Nella a luglio di quest'anno, si legge che nel caso di Elena la "disuguaglianza di genere nella retribuzione è chiara". Eppure la Fair Work Commission non ha potuto obbligare il gruppo Peter Rowland a risarcire la ex-dipendente.
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"Ha perso perché non era dipendente del suo datore di lavoro quando ha presentato la causa", spiega Gabrielle Marchetti è Principal Lawyer di , un’associazione che si occupa dei diritti dei lavoratori e fornisce assistenza gratuita in Victoria, Queensland e Tasmania.
Scegliendo di auto-rappresentarsi, secondo Marchetti, Elena Sabbatini ha dato prova di avere un enorme coraggio.
Ma la legislazione, che cambia tra gli stati e a livello federale, è molto complessa da navigare ed è necessario avere un quadro chiaro della situazione e di quali strumenti dispone un lavoratore nel momento intraprende una causa, spiega l'avvocatessa.
Oltre al divario retributivo di genere, nell'esperienza di Elena potrebbero anche essere entrati in gioco altri fattori ad averla penalizzata, come il non avere un visto permenente ma anche la tendenza a contrattare sui compensi dei singoli lavoratori, sempre più diffusa non solo nella ristorazione.
Ma la storia di Elena non è isolata. Qual è quale la situazione in generale per le donne italiane che lavorano nel settore della ristorazione in Australia?
Beatrice Piazza, Head Chef da Ladro a Fitzroy, Melbourne, sostiene che le possibilità di fare carriera per una donna siano molto inferiori.
"Eccome se esiste il gender gap, spesso e volentieri le donne in cucina vengono trattate in maniera differente", ha commentato.
"Il gender gap a livello manageriale è enorme. Io ho avuto un'esperienza che mi ha letteralmente portato all'esaurimento: non mi hanno mai fatto un upgrade; avevo di fatto un ruolo manageriale e non ero trattata come tale", ha raccontato a SBS Italian.
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"I miei colleghi guadagnavano 80mila dollari, io 65mila"
SBS Italian
02/11/202320:01
Valentina Vigni, chef e proprietaria del ristorante La Lupa a Brisbane ha raccontato la sua esperienza personale di divario retributivo di genere, che risale alla sua prima esperienza nella ristorazione in Australia.
Oggi Valentina si trova dall'altra parte della barricata e quando si trova a fare colloqui di lavoro, le donne in genere chiedono uno stipendio inferiore rispetto a quello dei loro colleghi, nonostante spesso siano anche più qualificate.
Ma, secondo Valentina, le cose stanno cambiando. Federica Andrisani, co-proprietaria e chef del ristorante Fico di Hobart, dove il 90% del personale è donna, è d'accordo su questa inversione di tendenza.
"Le donne ora vengono quasi tenute su un piedistallo, non erano mai state al centro dell'attenzione", racconta la chef che ha partecipato quest'anno ad un episodio della serie "The cook up with Adam Liaw" su SBS.
"Come dicono ance le statistiche, anche nell'hospitality il problema esiste. Molto spesso dipende dalla contrattazione che il dipendente fa, ma detto ciò, questo non giustifica il fatto che una donna debba guaganare meno di un uomo semplicemente perché è una donna", sostiene Matteo Zamboni, Executive Chef al ristorante Civico 47 di Sydney.
Nonostante non abbia percepito il risarcimento economico richiesto, Elena Sabbatini ha dichiarato di aver raggiunto il suo obiettivo: la denuncia di un malcostume e la copertura mediatica del suo caso per contribuire a cambiare le cose.
SBS Italian ha chiesto un commento agli ex-datori di lavoro di Elena Sabbatini, il Peter Rowland Group, che fornisce servizi di catering a privati e in numerose location di prestigio a Melbourne incluso l'Abbotsford Convent e il Municipio di St Kilda, ma non ha ricevuto risposta.