"La società obbliga noi donne a scegliere tra la famiglia e la carriera"

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"L'Italia? Mi sembra peggiorata a livello di mentalità, di buona educazione e di senso civico, ma tra qualche anno mi piacerebbe tornare a vivere lì". La terza parte della storia di Emanuela Canini.


"Nelle varie epoche è cambiata solo la modalità nella quale le donne hanno portato avanti le loro rivendicazioni, ma il messaggio di uguaglianza e parità tra i sessi è rimasto lo stesso".

"Per me uguglianza significa essere rispettata in quanto essere umano, significa non dovermi mascherare da uomo per poter realizzare i miei sogni", spiega SBS Italian Emanuela Canini.

Clicca il tasto 'play' in alto per ascoltare la terza parte della storia della vita di Emanuela Canini

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Emanuela Canini con l'allora principe Carlo d'Inghilterra
Di fronte ai ripetuti casi di violenza sulle donne, in Italia come in Australia, l'agente di immigrazione di base a Sydney ritiene che le manifestazioni e altre iniziative siano un grande segnale, ma che alla lunga rischino di esaurire la loro spinta propulsiva verso un effettivo cambiamento.

"Bisogna portare avanti le stesse battaglie nel privato, perché a livello istituzionale - finché ci sarà il bisogno di legiferare per combattere la piaga dei femminicidi - significa che il problema è ancora molto presente".
Questa società ti obbliga come donna ad autocensurarti, a scegliere tra la carriera e la famiglia
Emanuela Canini
"Credo si debba partire dall'educazione dei bambini e dei giovani, da un'opera di formazione nelle comunità di base e nelle scuole", aggiunge Emanuela.

"In questa società, come donna sei obbligata ad autocensurarti, perché sei costretta a scegliere tra la carriera e la famiglia".

"A me piace fare le cose per bene, per cui di fronte a questa scelta mi sono ritrovata ad optare per la carriera, tant'è che non ho figli. Spero che le cose cambieranno per le future generazioni", ammette Emanuela Canini.
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Quanto al confronto tra Italia e Australia, i due Paesi cominciano a somigliarsi sempre di più, ma alcune differenze rimangono.

"Torno in Italia tutti gli anni e purtroppo noto solo un deterioramento di quel che ho lasciato. Mi sembra che sia tutto peggiorato: sia a livello culturale che di mentalità, di buona educazione e di senso civico. Lo stress della vita di oggi ti schiaccia", spiega Emanuela Canini.
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Emanuela Canini nel deserto australiano
"Al momento non tornerei a vivere in Italia, ma visto che sto vivendo la fase nostalgica, sto pensando che potrei tornarci quando andrò in pensione, perché in quella fase della vita non sei costretta a scontrarti col sistema. O comunque devi farlo solo in parte".

D'altra parte non solo l'Italia, ma anche l'Australia è cambiata. "Quando sono arrivata down under, nel lontano 2004, se inviavo un curriculum ricevevo una lettera francobollata con la quale i datori di lavoro ti ringraziavano anche se non eri stata selezionata. Adesso non ti rispondono e non ti ringraziano più. In questo, il Paese somiglia un po' all'Italia".
<bsp-line>In Italia mi sembra che sia tutto peggiorato, sia a livello culturale che di mentalità, di buona educazione e di senso civico. Lo stress della vita di oggi ti schiaccia</bsp-line><bsp-line></bsp-line>
Emanuela Canini
Anche a livello politico le differenze si stanno appianando. "Ricordo quando un deputato di Perth fu costretto a dimettersi perché aveva utilizzato la carta di credito del partito per andare in albergo con la sua amante. Oggi i politici australiani sono attaccati alla poltrona tanto quanto gli italiani".

"Ma l'Auistralia ti dà ancora opportunità che in Italia non ci sono, quindi in questo senso c'e' ancora spazio".
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"Appena terminerò il mio dottorato di ricerca mi piacerebbe scrivere un romanzo, ovviamente ispirato al tema dell'immigrazione, perché è un argomento che mi sta molto a cuore", conclude Emanuela Canini.

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