L'Australia vieta i social media agli under 16 e la notizia fa il giro del mondo

Close up of young college students hands holding mobile phones. Teenagers addicted to smartphones and technology. Group of friends sharing content on social media.

Gruppo di giovani studenti universitari che tengono in mano smartphone. Source: Moment RF / Daniel de la Hoz/Getty Images

Come fortemente voluto dal primo ministro Anthony Albanese, l'Australia è diventata la prima nazione al mondo a vietare i social media ai minori di 16 anni.


In base alla nuova legislazione, piattaforme come Facebook, Instagram, Snapchat, Reddit e X dovranno imporre limiti di età agli utenti minori di 16 anni.

Saranno applicate delle esenzioni ai servizi sanitari e di istruzione, che riguardano tra gli altri YouTube, Messenger Kids, WhatsApp, Kids Helpline e Google Classroom.

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Le aziende che non rispetteranno il divieto potrebbero essere multate fino a 50 milioni di dollari. La nuova legge dovrebbe entrare in vigore tra 12 mesi, e le reazioni nel mondo dei ragazzi sono state contrastanti.
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Divieto di accesso ai social media a chi ha meno di 16 anni: l'opinione di adulti e minori

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14/11/202425:29
"Credo che questo porterà solo alla nascita di una generazione di giovani più esperti tecnologicamente, capaci di aggirare le regole usando età e identificazioni false, senza raggiungere gli effetti desiderati", commenta qualcuno tra gli intervistati.

Il primo ministro Anthony Albanese ha definito il divieto imposto dal governo sui social media come un proveddimento necessario, affermando che spetterà alle piattaforme adottare "misure ragionevoli" per impedire agli utenti minori di sedici anni di accedere ai servizi.

Ma come verrà applicato questo divieto? Tra le opzioni possibili sono stati citati la presentazione di documenti d'identità ed il riconoscimento facciale.
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Meta ha dichiarato che, pur rispettando le decisioni del Parlamento australiano, non ci sarebbero prove sul collegamento tra salute mentale e social media.

TikTok sostiene che il governo dovrà collaborare strettamente con le aziende coinvolte per risolvere i problemi creati da quello che descrive come un processo affrettato.

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