"Una delle svolte dell’anno scorso è avvenuta quando ho cominciato a vivere tutto con maggior leggerezza". Matteo Berrettini è un ragazzo riflessivo - anche troppo - eppure è il numero 8 della classifica mondiale di uno sport nel quale è fondamentale l'equilibrio tra istinto e ragionamento, tra l'essere presente e l'essere pesante.
Nella sua giovane carriera, il 23enne romano ha già vinto 3 tornei ATP – Gstaad 2018, Budapest e Stoccarda 2019 – e lo scorso anno ha anche raggiunto la finale a Monaco di Baviera, gli ottavi a Wimbledon e a Roma e soprattutto la semifinale agli US Open.Risultati che mancavano all’Italia della racchetta da più di 40 anni e che gli hanno consentito di guadagnare in extremis l'ultimo posto utile per le Finals di Londra, il torneo riservato agli otto migliori giocatori del mondo. Dove Matteo ha anche battuto l’austriaco Thiem, diventando il primo italiano di sempre a vincere un match al Master. Alla luce di tutto questo, a fine anno l'ATP gli ha tributato il riconoscimento di Most improved player of the year ."È strano dire che faccio parte dei migliori del mondo, ma è quel che racconta la classifica - ha detto Berrettini, ospite del programma italiano di Radio SBS. E a parte ricevere richieste per interviste radiofoniche ad orari improbabili, anche da Top 10 continuo a vivere la mia vita da tennista con lo stesso approccio, lo stesso atteggiamento, la stessa adrenalina e la stessa voglia di fare bene tutti i giorni. L'importante è cercare di rimanere con i piedi per terra e continuare a lavorare come abbiamo fatto per arrivare fin qui".Berrettini parla al plurale, rifendosi spesso e volentieri al coach di sempre, l'ex pro . Al quale Matteo riconosce molti meriti, dalle bugie bianche alla capacità di tenere viva la passione per il gioco del tennis.
Matteo con Rafa Nadal dopo la semifinale di New York Source: Kyodo via AP Images
Matteo Berrettini nei nostri studi di Melbourne Source: SBS Italian - Dario Castaldo
La stretta di mano con Roger Federer dopo l'ottavo di finale di Wimbledon 2019 Source: Shi Tang/Getty Images
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Quanto alla differenza con i tre mostri sacri - Federer, Nadal e Djokovic - con i quali si è confrontato lo scorso anno e che continuano a menare le danze del tennis mondiale, il numero 1 italiano riconosce che la distanza rispetto alla concorrenza si stia accorciando, ma che oltre ad essere i più grandi nella storia dello sport del diavolo, "Roger, Rafa e Nole rispetto agli altri hanno ancora un margine in termini di tecnica, mentalità ed esperienza. Per giocarci alla pari bisogna trovare un equilibrio - Matteo torna ancora su quel punto - tra l'umiltà e la strafottenza".A 6 giorni dall'inizio del primo Slam stagionale, Berrettini esprime anche un pensiero sulla tragedia che sta devastando l'entroterra australiano e che proprio questa mattina ha portato le autorità di Melbourne a chiudere alcuni uffici pubblici e a definire "pericolosa" la qualità dell'aria della capitale del Victoria.
Matteo tra gli otto protagonisti delle ATP Finals di Londra 2019 Source: Facebook
"Mi dispiace molto per la catastrofe ambientale che si sta abbattendo sull’Australia - spiega -. Ci siamo mossi un po’ tutti, tennisti e non, per dare una mano. Vedremo quale sarà la qualità dell’aria ad inizio torneo. Per ora non ho riscontrato grossi problemi e il direttore ci ha rassicurati. Ci ha detto insomma di non preoccuparci e ci ha garantito che la tutela della salute di tutti verrà rispettata". Infine una chiosa sulla sua compagna australiana, la tennista Ajla Tomljanovic. "Non abbiamo deciso per quale delle due nazioni dovrebbe giocare un eventuale erede, ma so per certo che parlerà italiano".
16 giugno 2019: battendo in finale il canadese Felix Auger-Aliassime, Matteo Berrettini conquista a Stoccarda il terzo torneo della carriera. Source: Silas Stein/dpa via AP
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