Rivoluzione nel calcio australiano, nasce la Serie B

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A sinistra un calciatore del Marconi Stallions, a destra il selfie di gruppo dei giocatori dell'Apia Leichhardt, vincitori del campionato statale del NSW Credit: facebook

La National Second Tier prenderà il via nel 2025: tra le squadre confermate al via, ci sono alcuni club legati alla comunità italiana down under. Esperti e addetti ai lavori analizzano i pro e i contro del nuovo campionato.


Football Australia ha annunciato la nascita della National Second Tier, ovvero della Serie B, che prenderà il via tra marzo e aprile 2025. "Questa novità arriva al termine dell'anno migliore del calcio australiano, iniziato con gli ottavi dei Socceroos in Qatar e proseguito con la semifinale mondiale delle Matildas", ha detto James Johnson, amministratore delegato della federcalcio.

Inizialmente erano 32 i club che avevano espresso il loro interesse a partecipare alla nuova lega, ma alcuni sono stati respinti, mentre per ora le società del Queensland hanno ritirato la loro candidatura in attesa di verificare la sostenibilità del progetto.

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I rappresentanti di Football Australia assieme a quelli degli 8 club che parteciperanno alla neonata SerieB australiana: APIA Leichhardt, Avondale FC, Marconi Stallions, Preston Lions, South Melbourne, Sydney Olympic, Sydney United 58 e Wollongong Wolves
Tra le 8 squadre selezionate, spiccano i nomi di alcune formazioni legate alla comunità italiana d'Australia: l’Avondale, il Marconi Stallions e l’Apia Leichhardt.

Grazie alla neonata Serie B, alcuni club gloriosi come Apia e Marconi potranno quindi tornare nel panorama professionistico, dal quale erano scomparsi a causa della nascita dell'A-League.
Sin da quando siamo nati, nel 1954, siamo sempre stati un club molto ambizioso. La Serie B ci aiuterà a crescere ancora di più
Tony Raciti, presidente dell'Apia Leichhardt
Il campionato maggiore, varato nel 2004, resterà una lega a sé, non collegata alle altre da un sistema di promozioni e retrocessioni (a differenza di quanto accade in Italia).

In altre parole, la National Second Tier rappresenterà una svolta nella storia del calcio australiano d'élite, ma non cambierà lo status quo.
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L'Australia è diventata una 'football nation'?

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Le squadre coinvolte nel progetto hanno accettato il compromesso, concordando sul fatto che il primo obiettivo della federcalcio fosse quello di varare la nuova competizione prima di pensare a collegarla con l'A-League e con le serie minori.

Un approccio giustificato dal fatto che questa nuova realtà ha bisogno in primis di trovare la propria dimensione e di consolidarsi.
Prima o poi dovranno essere introdotte le retrocessioni, perché quella è la natura del calcio
Robert Carniato, vice presidente del Marconi Stallions
"La questione prima o poi dovrà essere affrontata", spiega a SBS Italian il vice presidente del Marconi, Robert Carniato, entusiasta del fatto che gli Stallions potranno tornare finalmente a competere a livello nazionale.

Allo stato attuale, i 12 club che disputano la A-League sono tra l'altro garantiti da licenze esclusive che impediscono a Football Australia di introdurre delle retrocessioni che toglierebbero loro un posto al sole.
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Tony Raciti, presidente dell'Apia Leichhardt
Secondo Luca Balestrazzi, che in passato ha lavorato per i Brisbane Roar e attualmente è il team manager dei Socceroos Under 20, è determinante il fattore finanziario: ovvero un'eventuale salto di categoria di club che non possono contare su un'ampia base di tifosi potrebbe costituire per le società calcistiche della prossima Serie B un passo più lungo della gamba dal punto di vista economico. "Saranno fondamentali i primi 3-4 anni", specifica Luca.

"Il nostro club rappresenta una colonna portante del panorama calcistico australiano", sottolinea ai microfoni di SBS Italian Tony Raciti, presidente dell'Apia Leichhardt.
Riusciremo a coprire le spese e a diventare gradualmente una realtà sempre più florida del calcio nazionale
Tony Raciti, presidente dell'Apia Leichhardt
"Sottoscriveremo a breve un accordo con un main sponsor nazionale, dopodiché diventeremo una public company, la prima società ad azionariato diffuso del panorama sportivo australiano, il che ci consentirà di finanziarci attraverso il contributo degli nostri soci".

Per il vice presidente dei Marconi Stallions, Robert Carniato, il formato attuale potrà essere sostenibile solo con l'aggiunta degli introiti derivati dai diritti televisivi, che si andranno ad aggiungere alle voci già menzionate (sponsor, biglietti e azionisti), e sarà fondamentale anche il sostegno della federazione, affinché i club possano coprire le spese di questa competizione.
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I dirigenti dell'Avondale FC, un altro club (come confermato dal tricolore sulla sciarpa) storicamente legato agli italiani di Melbourne
Proprio per garantire la sostenibilità del nuovo progetto, ai club selezionati sono stati richieste garanzie bancarie e un capitale sociale di 500.000 dollari. Le società si sono anche impegnate a pagare una quota di partecipazione annuale che coprirà i costi amministrativi della lega.

Se restano punti interrogativi sull'aspetto economico, sui risvolti tecnici di questa iniziativa il coro è unanime.

Per Robert Carniato, vice presidente del Club Marconi, il divario tra la A-League e le serie minori attualmente è troppo ampio, e l'introduzione di una lega in più nel panorama professionistico australiano offrirà ai più giovani una vetrina fondamentale per emergere.
I ragazzi che fanno parte dei settori giovanili possono sognare di diventare professionisti con le squadre locali, legate alle storie dei loro genitori e nonni
Davide Del Giovine, allenatore dei portieri del Melbourne Victory
Secondo Davide Del Giovine, allenatore dei portieri dei Melbourne Victory, il varo della National Second Tier rappresenta un momento storico per il calcio australiano, una specie di ritorno al passato che potrà offrire ulteriore visibilità ai calciatori delle serie minori.

"I ragazzi dei settori giovanili avranno la possibilità di diventare professionisti continuando a giocare nel club nel quale i loro genitori hanno militato da piccoli", spiega Davide, secondo il quale la nuova Serie B avvicinerà tante persone agli stadi di calcio.
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Per Luca Balestrazzi, poi, il campionato potrà anche creare nuove opportunità lavorative.
È un'iniziativa positiva sotto molti aspetti. Ma ci vogliono tanti soldi, per cui la vera sfida sarà quella economica
Luca Balestrazzi, team manager dei Socceroos Under 20
Per tutti gli addetti ai lavori interpellati da SBS Italian, il varo della nuova Serie B potrà allargare sia la base di tifosi che quella di calciatori, e contribuirà a ricreare quel terreno fertile sul quale era cresciuta la cosiddetta generazione d'oro del calcio nazionale, quella composta da italo-australiani come John Aloisi, Vincent Grella e Mark Bresciano.
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Foto di gruppo del Marconi Stallions Credit: facebook
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