Tortelli maremmani al ragù di cinghiale, la ricetta di Nonna Tina

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Francesco Ambrosio at work. (Image supplied by Francesco Ambrosio.)

Lo chef Francesco Ambrosio, maremmano doc, ci racconta la ricetta della nonna, che aggiunge un tocco ligure alla tradizione maremmana.


"Il mio primo lavoro è stato quello di sbattere le uova per mia nonna, all'età di due anni", esordisce Francesco Ambrosio, chef nativo di Grosseto che, dopo aver girato mezza Europa, si è stabilito Down Under.

Nella ricetta che ci propone oggi - rigorosamente della Nonna Tina - Francesco non fornisce nessun dosaggio. Le nonne, si sa, andavano "a occhio".
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Il tortello maremmano è un vanto della cucina della zona, anche se Nonna Tina - di origini liguri - ci aggiungeva un tocco genovese, ovvero l'ortica (sostituibile con la borragine).

Come condimento, Francesco offre diverse varianti, dal classico burro e salvia al ragù di cinghiale, altro monumento culinario del Grossetano.

Modalità di preparazione

Dopo aver tirato una classica sfoglia di pasta, preparare un ripieno con erbe - spinaci e ortica sbollentate - ricotta, uova, parmigiano e noce moscata.

Nonna Tina aggiungeva anche un misto di macinato di manzo saltato in padella e mortadella.

Ascolta la ricetta di Francesco Ambrosio cliccando 'play' in alto

Dopo aver fatto scolare bene il tutto, creare i ravioli della forma desiderata.

Se si sceglie il ragù di cinghiale, dopo avero messo in ammollo in aceto, pepe e alloro, va saltato in padella due volte, e scolato e asciugato in entrambe le occasioni.
Nonna diceva che bello o brutto conta poco; deve essere buono!
Francesco Ambrosio
Procedere poi al tradizionale ragù, con soffritto, carne, concentrato, vino, e tanto, tanto tempo. Almeno quattro ore, di modo che la carne - tagliata in pezzetti di varie dimensioni - abbia il tempo di ammorbidirsi.

E da bere? Francesco ha pochi dubbi: "Restiamo a casa mia, un bel Brunello o un Montecucco, e poi chiudete gli occhi: la sentite la Toscana?"

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