Ma con la diffusione della pandemia di COVID-19 e le frontiere internazionali chiuse, Jenkins ha modificato il progetto, proponendo "Immaculate".
Il progetto avrebbe dovuto consistere in un live streaming di Jenkins — che spera di rimanere incinta — che si autoinsemina con dello sperma di un donatore, mentre discute le sue esperienze passate con il concepimento.
Secondo Jenkins, lo scopo era quello di affrontare gli stigmi contro le gravidanze queer e la genitorialità nel mondo dell'arte.
Ma in un’intervista andata in onda su SkyNews il 18 agosto, Peta Credlin, una ex-funzionaria pubblica che servì come Chief of Staff dell'allora primo ministro Tony Abbott da settembre 2013 a settembre 2015, criticò il progetto come un "puro abuso di sovvenzioni dei contribuenti" e la dottoressa Bella D'Abrera, dell'Istituto per gli affari pubblici, lo definì "oltraggioso" e "incredibilmente offensivo per i cattolici".
Dopo aver richiesto a Jenkins ulteriori dettagli, poche ore prima dell’inizio del live streaming, il 19 agosto, l'Australia Council ha detto a Jenkins che avrebbero sospeso i finanziamenti in attesa di consulenza legale.
Il 21 settembre, Jenkins ha ricevuto una lettera dal CEO dell'Australia Council, Adrian Collette, che ha revocato ufficialmente la sovvenzione.
"Non possiamo prendere parte a nessun progetto che potrebbe far venire al mondo una nuova vita", ha scritto Collette, spiegando che il progetto "espone l'Australia Council a rischi inaccettabili, potenzialmente a lungo termine e incalcolabili”.
"Le possibili conseguenze sia a breve che a lungo termine per il bambino, il genitore e il donatore non sono accettabili per un ente governativo", ha affermato Collette.
Ma secondo Andrea Candiani di BlackArt Projects, “quando si censura arte, si censura cultura”.
“L’artista presenta sempre lavori molto difficili e spesso anche scioccanti in un certo senso, o semplicemente forti, che esplorano il suo corpo e le aspettative sociali", ha aggiunto Candiani.
"Quello che importa è questo. La sua libertà di espressione e di essere artista e di presentare lavori senza censura che piacciano o no," spiega Candiani.
Jenkins non stava contravvenendo a nessuna legge, aggiunge Candiani.
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