La compagnia italo-australiana è stata fondata da Remo Di Filippo nel 2010 quando, dopo anni di studio del teatro in Italia, venne introdotto a questa arte antica da alcuni artisti spagnoli.
Nel 2014, alla compagnia si è unita Rhoda Lopez, una performer australiana con alle spalle studi di teatro musicale all’accademia d’arte di Perth.
“Con le marionette ho visto da subito che c’è una magia... Quando ho conosciuto Remo era la prima volta che vedevo le marionette con il filo” , racconta Rhoda al microfono di SBS Italian.
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“In genere sul palco si vedono solo le marionette, ma avevamo entrambi background di teatro, quindi ci definiamo 'manipol-attori': siamo sul palco con le marionette, ci giochiamo, balliamo e comunichiamo con loro, ma sempre senza parole”.
“La nostra fortuna è che nei nostri spettacoli preferiamo lavorare senza parole e questo ci rende internazionali”, racconta Remo. “Quindi possiamo portare i nostri spettacoli in Cina come in Argentina”.
Il laboratorio dove vengono create le marionette si trova ad Offida, in provincia di Ascoli Piceno, ma i due - che si dividono tra Italia e Australia - portano i loro spettacoli in giro per il mondo.
Lo spettacolo “Appeso a un filo” è stato rappresentato in 27 Paesi.
“La marionetta è una macchina del tempo, fa tornare gli anziani alla loro gioventù - a quando vedere le marionette soprattutto in Europa era molto comune. Li fa tornare bambini, mentre per i ragazzi di oggi che sono abituati al cellulare e alle tecnologie, le marionette bloccano il tempo e vediamo che si incuriosiscono tantissimo”, continua Remo.
Gino, la marionetta protagonista di "Appeso a un filo" abbraccia una bambina. Credit: Image provided
“Lavoriamo spesso nelle scuole e soprattutto per i ragazzi tra i 10 e i 14 anni, un’età molto complicata per questi spettacoli, ma i ragazzi reagiscono benissimo soprattutto mossi dall’interesse verso la marionetta, come funziona e come viene costruita”.