L'estate italiana appena trascorsa è stata caratterizzata da molte polemiche, rese virali con la complicità dei social media.
Clicca sul tasto 'play' in alto per ascoltare il dibattito
In un bar sul lago di Como un cliente si è visto addebitare due euro per aver chiesto di dividere un toast e non è stato l'unico caso ad attirare l'attenzione.
In Liguria, una madre che ha chiesto un piattino per far assaggiare un pò di trofie al pesto alla sua bambina di tre anni si è vista addebitare soldi in più sul conto, anche dopo aver già pagato il coperto.
Un altro esempio arriva dalla Sardegna, dove un cliente si è trovato a pagare 60 euro per due caffè e due bottiglie d'acqua. Una cifra apparentemente sproporzionata che ha fatto scalpore e ha acceso il dibattito sulla trasparenza nei prezzi dei ristoranti turistici.
Potrebbe anche interessarti

Prezzi in aumento per la filiera alimentare, nuova sfida per i ristoratori in Australia
SBS Italian
10:26
Secondo Marco, italiano in vacanza in Australia, l'importante è che tutti i costi vengano espressamente citati nel menu.
"A me è capitato di andare in alcuni ristoranti, portare la torta e dover pagare il costo del taglio. Mi va bene se mi viene comunicato in anticipo ed è una mia scelta", commenta ai microfoni di SBS Italia.
Lino, chef e proprietario del ristorante Olio Kensington Street a Sydney, sottolinea che "per un ristoratore ogni persona ha un costo e deve avere un certo ritorno". Chiaramente, tutto deve essere fatto con buon senso perchè poi, l'obiettivo finale, è quello di far tornare il cliente.
Antonella è appena rientrata dall'Italia, dove è stata in vacanza, e aggiunge: "data la qualità e il servizio, ho trovato dei prezzi normalissimi. Anzi, le sorprese sono state solo positive".
Anche Stefano, un ascoltatore, è dello stesso avviso: "in Puglia abbiamo trovato prezzi molto onesti".