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- La bolognese Sara Maestrello ha deciso di richiedere uno Skilled independent visa
- Questo visto si basa su un sistema a punti, assegnati in base alle qualifiche e competenze di chi lo richiede
- Si tratta di un visto su invito e non richiede la nomina da parte di un datore di lavoro, un governo statale o territoriale o un membro della famiglia.
"Ho sempre avuto il desiderio di partire da Bologna", racconta ai microfoni di SBS Italian Sara Maestrello, che a 25 anni ha cominciato a fare qualche ricerca online su Paesi in cui eventualmente recarsi, individuando così l'Australia come possibile destinazione.
"Avevo questa grande voglia di fare un grande salto nel vuoto, per dimostrare a me stessa che ce la potevo fare".
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Sara racconta di essersi innamorata dell'Australia una volta arrivata col visto working holiday. Credit: Sara Maestrello
Dopo il primo anno è però tornata in Italia, con l'obiettivo di studiare per diventare pasticciera e avere qualche chance in più per richiedere un visto.
Tornata in Australia, dopo un paio d'anni, come studente, ha scoperto dopo pochi mesi che la carriera di pastry chef per cui si stava preparando non l'avrebbe portata alla permanent residency, e ha quindi cambiato percorso orientandosi sulla figura di chef.
"Non è stato un processo semplice", ammette Sara, che ha dovuto richiedere vari student visas e lavorare in varie cucine prima di ottenere lo skill assessment (la valutazione delle competenze) e superare l'esame di lingua inglese, tappe necessarie per richiedere un visto .
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"A dicembre 2021 ho fatto l'expression of interest", ricorda, "ormai non ci speravo neanche più".
"Un anno più tardi mi arriva all'improvviso l'email in cui venivo invitata a richiedere il visto 189, che è un visto skilled visa e ti dà diritto ad avere la permanent direttamente".
"Quel giorno io volavo, ero talmente felice", aggiunge Sara ridendo.
È un terno al lotto il percorso che ho fatto ioSara Maestrello
Nonostante le varie peripezie, anche a causa della pandemia che ha ulteriormente rallentato il suo percorso, Sara ha realizzato il suo sogno di rimanere in Australia, e dichiara che tutto sommato ripeterebbe l'esperienza.
Nel frattempo ha cambiato anche lavoro, e adesso fa la disability support worker, una professione che la gratifica.
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