"Ringrazio Dio di essere siciliano, ma i miei figli cresceranno in Australia"

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Antonio Bonanno con la compagna Chiara e i figli - Diana e Massimo

La storia di immigrazione del 32enne architetto catanese Antonio Bonanno, che ha da poco ottenuto uno sponsor. "In Australia le prospettive sono diverse e il futuro è più roseo".


Antonio Bonanno è un 32enne architetto originario di Nicolosi, in provincia di Catania, che in Italia gestiva un'azienda di costruzioni di famiglia.

Nonostante questo, Antonio ha deciso di lasciare la Sicilia per lanciarsi in un'avventura nella quale ha trascinato la compagna - Chiara - e due figli molto piccoli, ma che nel giro di poco tempo lo ha portato ad ottenere uno sponsor.

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"Quando avevo 21 anni, la vita mi ha portato a rilevare l'attività imprenditoriale di mio padre, che faceva il costruttore, e parallelamente mi sono laureato in ingegneria civile", racconta Antonio ai microfoni di radio SBS.

"Negli anni ho lottato con tutte le difficoltà del sistema-Italia, ovvero la burocrazia, la lentezza e l'incertezza legate alle attività imprenditoriali. Per questo volevo mettermi in gioco in un'altra realtà, per capire se valesse la pena di trasferirsi all'estero".
Negli anni ho lottato con tutte le difficoltà del sistema-Italia e volevo mettermi in gioco in un'altra realtà
Antonio Bonanno
Per questo, all'età di 27 anni, appena sei mesi dopo la laurea, Antonio è partito per l'Australia assieme alla compagna. "Cercavo un posto nel quale ci fosse il giusto rapporto tra opportunità di crescita e qualità della vita", rivela.

Il destino ha voluto che il primo visto studentesco scadesse 10 giorni prima che lo scoppio della pandemia portasse Antonio e Chiara a lasciare il Paese, mentre l'Australia stava per chiudere le frontiere al resto del mondo.
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Rientrato in Italia, Antonio aveva deciso che avrebbe fatto il possibile per tornare down under. Per questo, nell'anno e mezzo seguente, l'architetto di Nicolosi non è rimasto con le mani in mano.

"Ho iniziato qualche progetto, sono diventato papà di una bambina e ho contattato aziende di costruzioni e studi di architettura in Australia per provare a cercare uno sponsor che mi avrebbe facilitato il percorso", spiega.
Chi vuole veramente rimanere in Australia trova il modo di farlo: prima o poi l'opportunità arriva
Antonio Bonanno
In realtà, nell'ottobre del 2022 Antonio è partito per Sydney senza aver trovato un canale preferenziale, ma con una serie di competenze specifiche, dal perfezionamento della lingua ad una nuova dimestichezza con i software utilizzati down under.

"Dopo aver conosciuto molte persone, posso dire che chi vuole veramente rimanere in Australia trova il modo di farlo, per cui non mi sono posto il problema del visto. Sapevo che sarebbe solo stata questione di tempo e che prima o poi l'opportunità sarebbe arrivata".
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Il percorso ad ostacoli è stato motivato da una grande attrazione verso l'Australia. "Questo mi sembra ancora un Paese giusto: da cittadino e da imprenditore, in Sicilia sono rimasto deluso troppe volte, mentre qui il popolo ha ancora voce in capitolo e riesce a determinare le scelte della classe politica", spiega Antonio.

"A tutti quelli che mi chiedono come si viva in Australia, rispondo che qui le prospettive sono diverse. Qui mi sento più positivo, e il futuro lo vedo un po' più roseo".
In Australia le prospettive sono diverse, il futuro è più roseo
"Qui c'è un benessere comune che in Italia non vedo. In Australia, le amministrazioni investono sulla cultura e sugli eventi e non risparmiano neanche quando realizzano infrastrutture e aree comuni", specifica l'architetto siciliano.

"Anzi, i cittadini possono godere di impianti e opere pubbliche realizzate con criterio e tutto questo si trasforma in un benessere e in una ricchezza sociale. In Italia questo non si vede più".
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Tornato in Australia nell'ottobre del '22, stavolta con il working holiday, Antonio ha lasciato in Sicilia una compagna assieme ad una bambina di un anno e mezzo e incinta del secondogenito. "Sono venuto solo con una valigia di vestiti e la speranza di far valere le mie competenze".

Arrivato a Sydney, Antonio ha contattato vari studi di architettura e nel giro di un mese, dopo aver inviato centinaia di email, aveva ottenuto tre proposte lavorative.
Sono venuto in Australia solo con una valigia di vestiti e con la speranza di far valere le mie competenze
"Però nessuno mi garantiva le condizioni giuste per poter far venire in Australia il resto della famiglia, ottenendo al contempo lo sponsor in tempi brevi". Avendo capito di avere le carte in regola per trovare impiego in modo relativamente facile, Antonio Bonanno si è potuto permettere di non accettare le prime proposte arrivate.

"Poi ho conosciuto Ross Pelligra, il costruttore che ha acquistato il Catania calcio, il quale con tutta la leggerezza di un imprenditore australiano ha risposto ad un mio messaggio su LinkedIn e mi ha proposto un colloquio".
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Nel giro di 20 minuti, Antonio aveva di fatto cominciato presso una delle maggiori aziende del settore edile. E tempo sei mesi, la compagna e i bambini lo avrebbero raggiunto a Melbourne.

"Abbiamo scelto di rimanere in Australia, credo per sempre. Ringrazio Dio di essere nato siciliano, ma vorrei continuare a far crescere i miei figli in un ambiente sano come questo".

"Dico sempre che mi sento fortunato ad essere stato accolto down under, ma vorrei che i miei figli conservassero le caratteristiche, i valori e la cultura italiana".
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Antonio Bonanno nei nostri studi di Melbourne
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