L'ultracycling, una disciplina che va oltre le tradizionali competizioni ciclistiche, richiede resistenza, determinazione e una profonda connessione con la bicicletta.
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Il percorso che seguirà Omar Di Felice Credit: Courtesy of Omar Di Felice
Partendo da Perth, lungo la costa occidentale dell'Australia, Di Felice si avventurerà nell'imponente Nullarbor Plain, una vasta area desertica nota per la sua aridità e la mancanza di punti di rifornimento.
Affrontando temperature estreme e la solitudine del deserto, l'atleta italiano dovrà fare affidamento sulla sua determinazione e sulle risorse che porterà con sé.
"Il Nullarbor è la zona che mi preoccupa maggiormente. Sto cercando di studiare la regione e sarà dura. Non sarà possibile trovare nessun tipo di rifornimento e sarà molto difficile anche la gestione delle risorse idriche", commenta Omar ai microfoni di SBS Italian.
Omar Di Felice durante la sua avventura in Islanda Credit: Courtesy of Omar Di Felice
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"Anche passare la notte all'aperto, non conoscendo il territorio australiano, mi preoccupa un pochino. È la parte che muove un pò più le mie paure", ammette.
Oltre alla competizione fisica, Omar ha un altro obiettivo in mente: sensibilizzare sul cambiamento climatico.
"Ho lanciato il progetto Bike to One Point Five. 1,5 è il dato numerico che gli scienziati ci danno e ci dicono dovrebbe essere il limite massimo a cui dobbiamo tendere in termini di innalzamento delle temperature", conclude.
Attraverso questa iniziativa l'ultracyclist italiano si impegna a educare e ispirare gli altri sulle questioni ambientali, con la speranza di contribuire a un futuro più sostenibile.