“Crescendo mio nonno mi diceva sempre: ‘La Storia è la virtù dei forti’”

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Anthony Vescio fuori dalla Melbourne University dopo la consegna della tesi. Credit: Anthony Vescio

Anthony Vescio, 22enne fresco di laurea alla Melbourne University, ha la storia e la politica della Prima Repubblica nel sangue; per questo ha deciso di dedicare la sua tesi ad Aldo Moro.


La storia e la politica dell’Italia contemporanea sono state il pane quotidiano di Anthony Vescio sin da bambino quando, crescendo a Melbourne, i nonni materni gli raccontavano storie di famiglia intrecciate con le vicende di personaggi di primo piano della Prima Repubblica.

“Parlavamo sempre di politica. I miei nonni materni vengono da Sassari, in Sardegna, e conoscevano molti politici: Segni, Cossiga, Berlinguer e tutte queste figure importanti nella nostra storia”, racconta Vescio ai microfoni di SBS Italian.
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Anthony Vescio negli studi di SBS Italian a Melbourne. Credit: SBS Italian
“Segni era il padrino del cugino di mio nonno, mio nonno lo considerava una fugura paterna. Enrico Berlinguer era un cugino distante della mia bisnonna e Cossiga aveva una zia che abitava a Siligo, il paese di mia nonna, e frequentava la casa della zia quando Cossiga andava a trovarla e parlavano di politica...”.

Non solo la politica italiana ha fatto capolino nelle vicende familiari, ma anche la letteratura: “la nonna all’inizio degli anni ’60 ha lavorato per la scrittrice Natalia Ginzburg e per suo marito, il professor Gabriele Baldini. 'Lessico familiare' è il mio libro preferito, sapere che tua nonna c’era quando veniva scritto è strano”.
Crescendo mio nonno mi diceva sempre: ‘La Storia è la virtù dei forti’
I racconti dei nonni hanno suscitato nel 22enne italo-australiano una curiosità per le grandi vicende italiane tale da portarlo a frequentare il corso di Studi Italiani alla Melbourne University e dedicare la tesi di laurea magistrale ad Aldo Moro.

“Moro è una figura molto particolare, la prima cosa che diciamo era che lui era uno statista - cinque volte Presidente del Consiglio, tre volte ministro - era anche professor di Giurisprudenza alla Sapienza ma non ricordiamo che era anche un uomo, un padre, un italiano”.
La tesi di Vescio, dal titolo 'Politico, professore, prigioniero: la rappresentazione cinematografica di Aldo Moro', analizza la figura di Moro attraverso lo sguardo del cinema prendendo in esame il film “Buongiorno Notte” di Marco Bellocchio e “Aldo Moro, il professore”, una serie RAI diretta da Francesco Miccichè.

“Parliamo del politico, di questo grigio funzionario di partito, ma questo personaggio è frutto della nostra memoria collettiva, invece quello del professore della serie di Miccichè è il personaggio di un professore che non ha mai saltato una lezione, un professore che era come un padre per i suoi studenti”.

Vescio ha utilizzato un metodo mutuato dai suoi anni di studi danteschi per approcciarsi alla figura di Moro.

“Come il critico letterario Gianfranco Contini ha fatto per Dante, distinguendo Dante personaggio da Dante autore, io ho adottato un approccio simile studiando Moro e distinguendo la sua figura di Moro politico, quella più conosciuta, Moro professore, quella meno conosciuta, e Moro prigioniero, ovvero quello più importante per la storia della Repubblica e del terrorismo in Italia”.

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