Da Melbourne a Bari per frequentare la prima media, la storia di Giorgia

Giorgia nello studio di SBS

Giorgia ha trovato l'esperienza di frequentare la scuola italiana non priva di sfide. Credit: Magica Fossati - SBS Italian

Giorgia Munari ha dodici anni e mezzo ed è appena rientrata in Australia dopo aver trascorso sei mesi in Italia con sua madre. Lì ha frequentato la prima media, toccando con mano le differenze tra i sistemi scolastici dei due Paesi.


"Ho frequentato la prima A nella scuola Amedeo d'Aosta a Bari", racconta Giorgia, che confessa che il primo impatto non è stato semplice, anche per via della lingua, che già parlava ma non da madrelingua.

"All'inizio usavo le mani un sacco, perché magari le parole non mi venivano".

Il sistema scolastico italiano prevede molte interrogazioni orali, a cui Giorgia non era abituata nella scuola australiana, e materie nuove per lei, come epica, antologia, geografia, e naturalmente grammatica italiana.
Mariaelena e Giorgia negli uffici di SBS
Mariaelena teneva a far provare alla figlia l'esperienza di vivere in Italia. Credit: Magica Fossati - SBS Italian
Grazie all'aiuto di professori, compagni e compagne, e anche della mamma, Giorgia si è però inserita bene.
Era davvero una classe molto bella
Giorgia
"Andare in Italia per un periodo lungo era un mio sogno", spiega Mariaelena Costanza, "volevo permettere a Giorgia di vedere la realtà in cui sono nata e vissuta io (...) perché quando vai da turista è tutta un'altra cosa".

L'esperimento è andato bene, ma con qualche sorpresa, ammette Mariaelena, soprattutto per l'impegno dovuto alla mole di compiti assegnati ogni giorno ad allievi e allieve nella scuola italiana, un'abitudine poco diffusa nelle scuole australiane, specie a livello di scuola primaria (che qui prosegue fino ai 12 anni, ndr).
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"Il consiglio principale è quello di preparare un po' di più i propri figli a questo aspetto", spiega Mariaelena, "magari sollevandoli dal peso della prestazione".

Giorgia è d'accordo, i compiti sono stati per lei un aspetto quasi "traumatico" nel passaggio dalla scuola australiana a quella italiana, ma l'ha colpita molto anche la mancanza di vere e proprie pause e di possibilità di fare movimento durante l'orario scolastico.

"Un'esperienza da fare, ma da non ripetere", chiosa ridendo.

L'eredità migliore di questo periodo per Giorgia è senz'altro stata una migliore conoscenza della lingua italiana, e nuove amicizie e legami più profondi con il Paese di origine della mamma.
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