Dopo cinque anni tra Nuova Zelanda e Italia, Tania torna con la PR in tasca

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Tania Fesani in Australia durante il suo primo anno di 'Working Holiday Visa'. Credit: Tania Fesani

Rimasta folgorata dall’Australia durante un soggiorno vacanza-lavoro, Tania è riuscita a tornare grazie alla sua laurea italiana in Tecniche di Radiologia e a una permanenza in Nuova Zelanda prolungata dal COVID.


Originaria di Cesena, Tania Fesani si è stabilita in Gold Coast a febbraio di quest’anno ma la storia tua d'amore con l'Australia è nata nel 2016.

“Lavoravo in Italia come tecnico di radiologia, sembrava ormai essere la mia strada: il classico posto fisso, un lavoro nel pubblico. Insomma il sogno della persona italiana media”, scherza ai microfoni di SBS Italian l'autrice della pagina Instagram
“Dopodiché avevo degli amici che erano venuti qua in Australia e mi avevano messo questo pallino... Io avevo già un po' la passione di viaggiare, la voglia di vedere il mondo, ma una volta che ti offrono il posto fisso, fai fatica a dire di no. Finché poi non ho potuto più ignorare questo questo istinto, questa voglia di andare ed esplorare”.

Ascolta la storia di Tania cliccando il tasto "play" in alto a sinistra

Fatta la valigia, Tania arriva Down Under con un Working Holiday visa in tasca: “Volevo essere completamente libera, cioè non avere nessun piano e decidere da un giorno all'altro che cosa fare della mia vita”.
L'Australia mi ha dato questa possibilità di fare la vita da nomade per un paio di anni
Alla scadenza del visto, non pronta a rinunciare alla sua nuova vita all’altro capo del mondo, Tania decide con un’amica di fare la stessa esperienza in Nuova Zelanda.
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Uno scatto della "vita nomade" australiana di Tania Fesani. Credit: Tania Fesani
“Nuova Zelanda e Australia si somigliano tanto per tanti versi. Inizialmente era un'esperienza molto simile a quella australiana. Poi chiaramente con l'arrivo del Covid si è stravolto tutto e quindi sì, si è trasformata un po' in un'avventura nell'avventura”.

Tania decide di rimanere in Nuova Zelanda durante la pandemia per amore.

“Nel frattempo avevo conosciuto un ragazzo e quindi non aveva senso per me tornare a casa, ho pensato: se torno a casa non ho un lavoro, cioè la situazione è disastrosa”, spiega.

Per poter restare in Nuova Zelanda, Tania richiede il Partner visa e, una volta ottenuto, decide di avviare il processo per il riconoscimento dei suoi studi: “Un processo sicuramente dispendioso in termini di tempo e di soldi”.

Ma il richiamo dell’Australia non smette mai di attirarla e, conclusa la sua relazione, Tania decide di tentare il rientro in Australia grazie ad un Visto 189, o .
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Tania Fesani. Credit: Tania Fesani
“Dopo uno '', fatto tramite l’ente australiano AHPRA, che verifica il titolo di studio e l’esperienza professionale di chi lavora in campo medico".

“Senza lo skill assessment positivo, tu non vai da nessuna parte per questo tipo di visti. Una volta che ho fatto skills assessment positivo, ho iniziato a fare quella che si chiama ‘expression of interest’, perché per questo visto devi essere invitato dall'Australia. Loro decidono se chiamarti oppure no, e quando chiamarti”.

Nell’arco di tre mesi, Tania riceve l’invito: “Siccome la mia è una professione che rientra nell’ambito medico, che penso sia uno dei settori in cui hanno più bisogno qua in Australia, ho avuto un po' una corsia preferenziale”.
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