Tregua tra India e Pakistan, potenze nucleari arcinemiche

Protesters carry a large banner reading "Crush India March" during a rally in Hyderabad, Pakistan, on May 10, 2025, after the ceasefire agreement announcement between the two countries.

Una manifestazione a Hyderabad il 10 maggio 2025 dopo l'annuncio dell'accordo di cessate il fuoco tra India e Pakistan. Source: ABACA / Middle East Images/ABACA/PA/AAP Photos

Sabato 10 maggio si è arrivati ad un cessate il fuoco tra i due Paesi, che si sono lanciati reciproci attacchi ai confini per giorni, provocando almeno 60 vittime e diverse migliaia di sfollati. La tensione, però, rimane alta.


Poche ore dopo l’accordo sul cessate il fuoco tra India e Pakistan, sono arrivate accuse reciproche di aver ripreso le violenze.

Quella tra i due Paesi è una relazione tesa da sempre, ma proprio nelle ultime settimane si sono vissute alcune tra le fasi più critiche degli ultimi anni.
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India, Modi vince ma non stravince

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Lo scrittore e giornalista Carlo Pizzati analizza ai microfoni di SBS Italian i fatti degli ultimi giorni, ma anche gli eventi che nei decenni passati hanno reso il rapporto tra India e Pakistan problematico fin dalla partizione del 1947.

Il 22 aprile scorso 26 turisti sono stati uccisi nel Kashmir indiano, un evento che, secondo Pizzati, "ha scioccato l'opinione pubblica indiana, che quindi ha spinto con forte pressione il governo di Modi a dover reagire con l'Operazione Sindoor".

L'India, infatti, attribuisce la responsabilità dell'attentato al Pakistan, che nega qualsiasi coinvolgimento.
La strada che porta dalla guerra convenzionale al disastro nucleare si è accorciata.
Carlo Pizzati, scrittore e giornalista
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