Il futuro è ora: creato un robot comandato dalle onde cerebrali grazie a grafene e I.A.

Robotic dog with security camera helps police force with investigation

In futuro il lavoro di polizia e militari potrà essere aiutato da cani robotici guidati dal pensiero. Credit: mikkelwilliam/Getty Images

Una ricerca congiunta tra la Difesa australiana e la UTS di Sydney ha sviluppato un cane robot che si muove grazie alle onde cerebrali captate da un sensore in grafene.


“Prima di tutto un’avvertenza: noi non leggiamo il pensiero” precisa ai microfoni di SBS Italian la docente di elettronica dell'UTS Francesca Iacopi, consapevole che la sua ricerca possa essere fraintesa e descritta in modi sensazionalistici.

Ma ammette che i risultati ottenuti dal suo lavoro, finanziato dalla Difesa australiana, sembrano rientrare più nel campo della fantascienza che in quello della realtà ordinaria che viviamo ogni giorno. 
La persona deve voler cooperare, altrimenti non funziona per niente
Francesca Iacopi
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In collaborazione con un esperto di intelligenza artificiale, Iacopi ha sviluppato un sensore in grafene che capta le onde celebrali del cervello umano, permettendo così ad un cane robot di muoversi senza comandi verbali. 
Alla base di tutto c’è uno speciale elmetto, una hololens, che fa vedere al suo utilizzatore un'immagine di sfondo dove si trovano una serie di quadratini intermittenti. 

Ogni quadrato rappresenta un comando semplice come 'avanza, indietreggia, vai a destra o sinistra'. 
Non deve pensare ‘vai avanti’, deve solo fare la scelta e poi guardare il quadratino
Francesca Iacopi
Ogni quadrato intermittente usa una certa frequenza visuale, e scegliendo il quadrato la frequenza viene trasmessa al cervello e quindi può essere captata dal sensore in grafene. 

Il grafene è molto adatto per questo scopo, perché è un ottimo conduttore, è biocompatibile e può rimanere a contatto con la pelle a lungo.

"Inoltre si integra in maniera particolare con un sensore”, spiega Francesca Iacopi a SBS Italian.

“Siamo in grado di formare sensori molto piccoli, sottili e che pesano pochissimo. Essendo molto conduttivi possono captare segnali molto piccoli”. 
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La docente di elettronica dell'UTS Francesca Iacopi. Credit: Andy Roberts
Questi segnali poi, essendo molto complessi, grazie all’aiuto indispensabile dell’intelligenza artificiale vengono estratti e decodificati, permettendo infine il movimento del cane robot. 

“Non è sci-fi, penso che nel futuro questa applicazione influenzerà non solo l’esercito, ma potrebbe arrivare anche al livello degli utenti. In futuro magari, invece di usare la tastiera, potremo parlare direttamente col computer usando il nostro cervello”. 

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