Il concetto alla base del FIRE è quello di vivere una vita di frugalità e pianificazione finanziaria per raggiungere una libertà economica che permetta di sfuggire alle pressioni del lavoro quotidiano.
Tuttavia, mentre cresce il numero di persone che, in Scandinavia e nel mondo, aspirano ad un'indipendenza di questo tipo, economisti e governi mettono in guardia contro le potenziali conseguenze di un modello che, pur promettendo benessere individuale, potrebbe minare le fondamenta socio-economiche di molti Paesi, incoraggiando l’indipendenza finanziaria a discapito del welfare collettivo.
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Sebbene chiunque possa sognare di raggiungere questo tipo di indipendenza economica, applicando principi universali di risparmio e investimento, la fattibilità di questa pratica varia notevolmente in base al contesto economico, al costo della vita, alle leggi fiscali e ai sistemi pensionistici locali.
"La situazione dipende dalla specifica condizione dell'individuo e del Paese in cui quest'individuo opera", commenta la Professoressa di economia della Macquarie University, Lisa Magnani, ai microfoni di SBS Italian.
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"Creare un'indipendenza economica credo che sia il sogno di tutti", dice Angelo Carandente che vive in Queensland e lavora in una miniera.
Secondo Concetta Cirigliano Perna, Presidente della Dante Alighieri di Sydney, questa idea è decisamente utopistica.
"Quarant'anni sono davvero pochi per rinunciare alla carriera lavorativa e soprattutto alle gratificazioni che da questa derivano", afferma.