Fabio Danzi lavora da anni come sommelier a Sydney. Il suo approccio al vino è insieme tecnico e culturale, e si fonda su un rispetto profondo per il prodotto e per il lavoro che lo rende possibile.
"Un viticoltore spende anni per portare l'uva alla qualità migliore [possibile]. Ogni bottiglia dovrebbe essere apprezzata per quello che è", afferma Danzi ai microfoni di SBS Italian.
"Gli australiani negli ultimi 15 anni hanno fatto molti passi avanti a livello di viticoltura ed enologia. C’è molto interesse su come si produce una bottiglia di vino e su come si beve", spiega Fabio.
Questo interesse si traduce anche nell’attenzione crescente verso i vitigni italiani, che si stanno adattando bene ai diversi climi australiani.
"Negli ultimi 15 anni, Sangiovese e Nebbiolo hanno fatto passi da gigante. Anche altri vitigni autoctoni italiani, come Cataratto e Vermentino, si adattano molto bene a climi diversi", afferma Fabio.
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Essere sommelier per Danzi non significa semplicemente saper consigliare un vino a tavola, ma soprattutto saperne raccontare il percorso, i dettagli e il contesto.
"Spiegare la filosofia di un enologo, di un viticoltore, di una bottiglia è una delle cose che mi tiene ancora attaccato a questo lavoro", ammette.
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Alla domanda su quali siano i vini che porterebbe con sé, la risposta è immediata: "Direi di sicuro una bottiglia di un gran produttore di Brunello, una gran bottiglia di champagne e probabilmente un Borgogna rosso", conclude.