In vista delle elezioni federali del 3 maggio 2025, oltre 2,95 milioni di australiani hanno già espresso la propria preferenza alle urne, approfittando della possibilità di votare in anticipo.
È un numero in costante aumento che conferma una tendenza ormai consolidata nel modo in cui gli elettori si relazionano con la campagna elettorale e con l’intero processo democratico.
Questo cambiamento ha conseguenze anche sulle campagne politiche: oggi i partiti devono concentrare proposte e messaggi forti già all'inizio, per intercettare chi vota nelle prime settimane.
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In Australia, dove il voto è obbligatorio per legge, può votare in anticipo chi sa di non poter essere presente il giorno delle elezioni, per esempio per motivi di lavoro, salute, viaggio o altri impedimenti.
Nella pratica, però, il voto anticipato è ormai una scelta facilmente accessibile a tutti. Molti la scelgono per comodità, soprattutto se hanno già deciso con certezza a chi dare il proprio voto.
“È stata una scelta vantaggiosa anche sotto il punto di vista della logistica; lo abbiamo fatto in cinque minuti, senza coda”, racconta Marco Petta ai microfoni di SBS Italian, spiegando di aver scelto il voto anticipato per via della gravidanza di sua moglie.
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“Ho scoperto questa possibilità di votare prima e ho detto: 'Perché no?'" racconta Ilaria Tavilla, che ha votato per la prima volta quest'anno in Australia. "Anche perché il sabato ci sono impegni di lavoro e anche di famiglia con i bambini”.
Carmelina Calabrò, che vota da anni per posta, spiega come nella sua famiglia questa pratica sia ormai diventata una consuetudine: “Spesso di sabato ci sono già degli impegni. E allora lo preferisco per la comodità. Sai, anche la scheda è enorme. Preferisco mettermi sul tavolo di casa”, spiega.
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Ma non tutti sono convinti che anticipare il voto sia sempre la scelta migliore. Camilla Schippa, per esempio, preferisce recarsi alle urne nel giorno stabilito, trasformando il gesto in un’occasione di dialogo familiare e di riflessione condivisa.
“Mi piace andare perché è proprio un'occasione di vivere la democrazia insieme, di parlare con i miei ragazzi del voto, dell'importanza di quello che facciamo”, racconta.
"Mi ha stupito che sul marciapiede proprio prima di entrare al seggio c'erano tante persone con i volantini che cercavano di dirci come votare… mi sono sentita un po’ confusa”, aggiunge Agnese Bresin, che ha invece deciso di votare in anticipo.