Karen Ingram è cresciuta negli anni '60 in una famiglia adottiva che risiedeva a Newcastle, una famiglia di origine scozzese che l'ha accolta e cresciuta con amore, senza mai nasconderle di non essere una figlia biologica.
Crescendo, Karen aveva ricevuto qualche informazione sulla madre biologica, ma non sapeva granché del padre, se non che era probabilmente italiano, una notizia che apprese a otto anni e, ancora bambina, non accolse molto bene, come ci ha raccontato ridendo.
Solo molto più tardi, quando aveva 27 anni, Karen ha deciso di provare a trovare la sua madre biologica, anche grazie al sostegno incondizionato della sua mamma adottiva.
Sono cresciuta a Newcastle, una cittadina molto 'anglo' a nord di Sydney, e non conoscevo nessuno che non fosse 'anglo'Karen Ingram
Trovare la mamma biologica non è stato troppo difficile, e per qualche tempo Karen ha coltivato un buon rapporto con lei e la sua famiglia.
Ma trovare il suo padre biologico si è rivelato essere più complesso. Dopo varie false partenze, un cognome sbagliato e tante ricerche, Karen ha incontrato finalmente la persona che le era stata indicata dalla sua madre biologica come probabile padre. Ma un test del Dna ha rivelato che non si trattava della persona giusta.
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Karen si è trovata a ripartire daccapo, in tutti i sensi. Quando ha comunicato alla madre biologica che la persona in questione non era quella giusta, la donna ha tagliato i ponti con lei, un'esperienza che Karen ha raccontato in un libro dal titolo Lifting the Lid.
Proprio intorno al periodo in cui Karen pubblicava il suo libro, James Panichi, melburniano nato da padre toscano e madre australiana, riceveva in regalo per Natale un kit del DNA, uno di quei test per ricostruire le proprie origini genetiche.
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James e Karen, l'intervista integrale in inglese (full interview)
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James non aveva idea che potesse esistere una parente sconosciuta là fuori, era spinto solo dalla curiosità per le radici veneziane della sua famiglia.
Inconsapevole della possibilità di avere parenti sconsciuti in vita, ha guardato i risultati distrattamente, senza leggere con attenzione la parte in cui si elencavano i possibili match genetici. Quando finalmente ha riletto il documento ha notato un nome che non aveva mai sentito prima: Karen Ingram.
Non sapevamo nulla, non avevamo la minima idea che ci fosse la possibilità di avere un'altra sorellaJames Panichi
Una ricerca online gli ha consentito di contattare Karen, e scoprire che era stata adottata. Ma come era imparentata a James esattamente?
James Panichi e Karen Ingram, due cognomi diversi, due vite iniziate in stati diversi, Victoria per James e NSW per Karen: quando e come il padre di James, Gino, poteva aver incontrato Anne, la mamma biologica di Karen?
I due, possibili fratelli a metà, ne hanno parlato a lungo per ricostruire gli eventi, anche perché Gino, ormai molto anziano, aveva una forma di demenza che non gli avrebe comunque permesso di ricordare.
James ha cominciato a ipotizzare che potesse essere successo quando Gino, negli anni '60, aveva compiuto un lungo viaggio in automobile verso il nord del QLD per vendere abbonamenti per Il Globo alle comunità di italiani sparse per l'Australia.
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I due hanno cominciato a pensare che Gino avesse conosciuto Anne durante quel viaggio, in cui fece tappa a Sydney. Karen per parte sua ricorda con entusiasmo la prima telefonata ricevuta da James, ma anche le mille domande emerse da quella prima conversazione.
Ma memore della precedente falsa pista e conseguente delusione, Karen ha chiesto se Gino potesse sottoporsi ad un test del Dna: il risultato ha confermato tutto. Karen è figlia di Gino, sorella per parte di padre di James.
Una storia a lieto fine, anche perché James, sua sorella Luisa e tutta la loro famiglia hanno accolto a braccia aperte Karen, che fortunatamente ha ancora avuto modo di incontrare Gino, prima che mancasse nel 2023.
Gino non sapeva di avere avuto una figlia prima del suo matrimonio, e secondo James se avesse avuto anche il minimo sospetto avrebbe tentato di mettersi in contatto.
Karen per parte sua è grata di averlo potuto conoscere di persona prima che ne se andasse.