Nei due Stati in cui al momento vi sono dei focolai significativi di COVID-19, Victoria e NSW, l’app non sembra aver aiutato molto le autorità a rintracciare le persone a rischio. I i casi emersi sono infatti stati individuati attraverso la ricostruzione dei contatti avvenuta tramite conversazioni con i diretti interessati.
L'app COVIDSafe per il tracciamento dei contatti è stata molto promossa dal governo federale, che l'ha indicata come uno strumento cruciale per la sicurezza degli australiani mentre i lockdown nel Paese venivano revocati.
Quando è stata lanciata ad aprile, il Primo Ministro Scott Morrison ha dichiarato che era il nostro biglietto per uscire dal lockdown. "Questo è il tuo biglietto, è il biglietto dell'Australia per un'Australia sicura dal COVID dove possiamo tornare a fare le cose che amiamo”.
Ma al momento, con l'impennata dei casi nel Victoria che ha portato al blocco di milioni di persone nell’area metropolitana di Melbourne, così come a seguito dell’aumento del numero di casi nel New South Wales, vengono sollevati dubbi sull'efficacia della app.
Il leader laburista Anthony Albanese l’ha definita un fallimento.
“Il governo ci ha detto che sarebbe stata fondamentale per riuscire a rintracciare le persone e sappiamo che ciò non si è verificato per nessuno. Quindi questo è quanto, in questa fase. Sembrerebbe un disastro da 2 milioni di dollari, e il governo deve spiegare ancora una volta perché ancora una volta c'è un divario”
Il parlamentare laburista del NSW Anoulack Chanthivong è recentemente entrato in isolamento dopo aver frequentato il Crossroads Hotel, che è al centro di un focolaio di casi a Sydney.
La leader laburista del NSW Jodi McKay ha detto che Chanthivong aveva precedentemente scaricato l'app, ma non è stato contattato entro lunedì sera.
L’epidemia di COVID al Crossroads Hotel è ora collegata a 28 casi, con il New South Wales che ha registrato nuovi 13 casi martedì.
La ministra federale per l'industria, la scienza e la tecnologia Karen Andrews ha però difeso l'app COVIDSafe, dicendo che non la definirebbe assolutamente un fallimento.
“Non lo definirei affatto un fallimento. Molte, molte persone hanno effettivamente scaricato e stanno usando l'app COVID, e li incoraggerei a continuare a farlo. È uno degli strumenti utilizzati per il tracciamento dei contatti”
Il vicedirettore medico del Victoria Michael Kidd ha sottolineato la necessità che più australiani scarichino l'app che, spiega Kidd, sta individuando casi che stanno emergendo anche attraverso la ricerca manuale.
“Chiaramente abbiamo bisogno di quante più persone possibile che scarichino l'app per essere in grado di tracciare i casi sconosciuti”.
Sono più di sei milioni gli australiani che hanno scaricato l'app, ma sono necessari molti più download per farla funzionare adeguatamente.
Secondo Danielle Currie dell'Istituto Sax, recenti modelli hanno scoperto che se il 61% della popolazione avesse utilizzato l'app, ci sarebbe meno della metà del numero di nuovi casi.
“Data l'attuale velocità con cui gli australiani la stanno scaricando, l'app è lungi dall'essere in grado di raggiungere il suo potenziale. L'app per smartphone australiana ha il potenziale per ridurre il numero di COVID-19 in caso di seconda ondata”, ha spiegato Currie.
Tuttavia, ci sono ancora problemi di privacy e coloro che hanno già scaricato l'app hanno riscontrato diversi problemi tecnici.
Altri paesi hanno abbandonato le proprie versioni di app, optando invece per le quelle sviluppate da Apple e Google.
Secondo Vanessa Teague di Cybersecurity l'Australia dovrebbe considerare di fare la stessa cosa.
”Vediamo che COVIDSafe non funziona sempre in modo affidabile, non sappiamo se le versioni di Google e Apple lo sono, ma è una scommessa abbastanza sicura che qualcosa supportato dalle aziende che gestiscono il sistema operativo di quei principali produttori di telefoni funzionerà in maniera più affidabile”, ha detto.
Al momento il governo australiano ha ribadito che continuerà ad adottare e promuovere la propria APP, CovidSafe.
I residenti della zona metropolitana di Melbourne devono restare a casa e possono uscire solo per acquistare cibo e generi di prima necessità, per lavorare, studiare, fare esercizio oppure prestare o ricevere assistenza. Si consiglia di indossare mascherine in pubblico.
Le persone in Australia devono stare ad almeno 1,5 metri di distanza dagli altri. per verificare i limiti imposti sugli assembramenti.
Se avete sintomi da raffreddore o influenza, richiedete di sottoporvi ad un test chiamando telefonicamente il vostro medico, oppure contattate la hotline nazionale per le informazioni sul Coronavirus al numero 1800 020 080.