Medio Oriente: continua lo scambio di ostaggi tra Hamas e Israele ma la situazione rimane tesa

Le famiglie degli ostaggi israeliani ricordano i 500 giorni di prigionia di Hamas

Le famiglie degli ostaggi imprigionati da Hamas a Gaza ed i loro sostenitori commemorano i 500 giorni di prigionia dei loro cari durante una protesta davanti al quartier generale militare di Kyria. Chiedono al governo israeliano di completare l'accordo sugli ostaggi con Hamas. Tel Aviv, Israele. 17 febbraio 2025. EPA/ABIR SULTAN Source: EPA / ABIR SULTAN/EPA

La tregua, iniziata il 19 di gennaio, prosegue. Nelle prossime ore Hamas si prepara a restituire i corpi di quattro ostaggi.


È la prima volta, dall'inizio della guerra, che Hamas consegnerà quattro ostaggi deceduti.

Si tratta delle salme di Ariel e Kfir Bibas, due bambini rispettivamente di tre anni e nove mesi, e quello della loro mamma, Shiri.

Secondo Hamas i bambini e la madre sono stati uccisi durante un bombardamento israeliano ma il governo di Benjamin Netanyahu non ha mai confermato.

Il padre dei bambini, Yarden Bibas, era stato liberato in vita lo scorso 1° febbraio dopo che era stato separato dal resto della famiglia e trattenuto un una zona diversa dalla loro.

Clicca sul tasto "play" in alto per ascoltare l'intervento del giornalista de Il Manifesto Michele Giorgio

Verrà inoltre restituito il corpo dell'attivista per la pace e giornalista Oded Lifshitz.

"Siamo in una fase che potremmo definire più politica in questo momento" ha spiegato ai microfoni di SBS Italian il corrispondente da Gerusalemme Michele Giorgio, ma la situazione è sempre di tensione.

È previsto che sabato Hamas rilasci altri sei ostaggi, vivi. In cambio, Israele rilascerà donne e minori detenuti e permetterà l'ingresso di attrezzature per la rimozione delle macerie a Gaza.
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SBS Italian

17/02/202515:40
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