"L'Apia è stata la mia fortuna"

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Credit: Vittorio Locarno

La prima parte della storia di Vittorio Locantro, proprietario della celebre Locantro Bakery, a Leichhardt. "Grazie al club ho fatto tante amicizie e la vita australiana ha cominciato a piacermi".


Quinto di sette fratelli, Vittorio Locantro si è trasferito in Australia nel 1963, arrivando down under a bordo della nave Galileo Galilei.

"Sono venuto a Sydney per lavoro. Nel mio paese mancavano le opportunità lavorative, così ho seguito le orme di mia sorella, che era partita qualche anno prima", racconta Vittorio ai microfoni di SBS Italian.

Clicca il tasto 'play' in alto per ascoltare la prima parte della storia di Vittorio Locantro

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Credit: Vittorio Locantro
Parlando dei suoi genitori, Vittorio ricorda l'importanza dei valori che gli hanno trasmesso: "Mia madre e mio padre erano due persone per bene. A me e ai miei fratelli hanno insegnato i valori dell'onestà e dell'educazione verso gli altri".

Tra i tanti fattori che hanno aiutato Vittorio a integrarsi in Australia, c'è stata anche la frequentazione dell'Apia Club, tradizionale luogo di incontro e di aggregazione per gli italiani di Sydney.
L'Apia Club è stata la mia fortuna. Ho fatto tante amicizie lì e la vita australiana ha cominciato a piacermi
Il suo percorso lavorativo è iniziato con una mansione umile: "Nel mio primo lavoro caricavo la carriola di cemento. Poi sono andato in fabbrica e, solo dopo, ho iniziato a fare il muratore, un lavoro che ho svolto per ventinove anni".

Nonostante le difficoltà dell'integrazione, Vittorio non si è mai sentito discriminato: "Avevo un gran gruppo di amici con cui passavamo tanto tempo all'Apia Club. Ballavamo, giocavamo a carte e frequentavamo la chiesa".
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Credit: Vittorio Locantro
Nato a Salina, nelle Isole Eolie, Vittorio ha frequentato la scuola e ha lavorato nell'edilizia prima di prestare servizio militare: "Ho fatto la leva presso la marina militare per diciotto mesi, prima di chiedere il congedo anticipato per emigrare in Australia".

Vittorio ricorda con affetto la sua infanzia: "Facevamo tante esperienze positive con gli amici: correvamo, giocavamo a pallone e andavamo a pescare, un lavoro che faceva anche mio padre".
Mio padre aveva tre lavori: faceva il pescatore, era impiegato nella guardia forestale e lavorava nei campi
Vittorio Locantro
Pensando al Natale in Italia, Vittorio ricorda con nostalgia: "Penso al freddo e al presepe in chiesa. Con gli amici, andavamo in campagna a raccogliere il muschio per costruirlo con materiali veri".

Confrontando il passato con il presente, Vittorio riflette: "I bambini di oggi non hanno educazione. Quando eravamo giovani, noi rispettavamo gli adulti; ora invece non c'è rispetto nei confronti dei più grandi".
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La vita, secondo Vittorio, è cambiata radicalmente: "è difficile vedere punti in comune rispetto ai miei tempi. La famiglia è cambiata tantissimo, e oggi manca la cura nei confronti dei genitori".

La conclusione riguarda invece i regali di Natale: "il regalo più bello è l'amore: se c'è l'amore, c'è tutto".
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Credit: Vittorio Locantro
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