"Se vali qualcosa, l'Australia ti premia", la storia di Gianmarco

Gianmarco Giovi a Phillip Island nel 2016. Credit: Courtesy of Gianmarco Giovi

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Dall'Isola d'Elba a Sydney, "sempre alla ricerca del mare e del sole, senza dimenticare la mia terra".

Gianmarco Giovi ha una strategia ben chiara: procedere passo dopo passo, a ritmo cadenzato, senza fermarsi mai.

Il suo viaggio alla conquista dell'Australia inizia dall'Isola d'Elba, "la terra dove sono nato e dove c'è quasi tutta la mia famiglia".

Quasi, perché il padre vive da molti anni in Thailandia, ed è proprio lì che a Gianmarco venne in mente l'Australia come possibile destinazione.

Ascolta la storia di Gianmarco Giovi cliccando sul tasto "play" in alto

Mio padre conosceva un ristoratore italiano a Sydney, ed è nato tutto così, semplicemente
Gianmarco Giovi

Arrivato in Australia, Gianmarco ha investito da subito sul suo futuro: "Vengo da una famiglia di ristoratori, e ho voluto consolidare le mie competenze con dei corsi di qualità".

Dopo esser tornato in Italia "per capire bene dove volessi il mio futuro", Gianmarco ha sentito il "richiamo australis", ed è tornato a Sydney a lavorare nello stesso ristorante, che è poi diventato il suo sponsor.

Gianmarco Giovi a Whitehaven Beach, sull'isola Whitsunday. Credit: Courtesy of Gianmarco Giovi

Il tutto stava andando bene, senza intoppi, finché l'allora compagna di Gianmarco - italiana anche lei - ha dovuto tornare in italia per gravi problemi di salute. Fortunatamente, tutto è filato liscio, e i due - che poi si sono separati pur rimandendo in ottimi rapporti - hanno potuto rientrare.

"Sono felice del mio percorso, e mi sento di dire a tutti quelli che vogliono provarci di essere pronti al sacrificio e di investire sulle proprie competenze", spiega Gianmarco con orgoglio.

Gianmarco Giovi alla cerimonia di conferimento della cittadinanza. Credit: Courtesy of Gianmarco Giovi

Oggi Marco lavora come agente per un'azienda che vende prodotti alimentari di alta qualità, ma continua a lavorare i fine settimana nel ristorante che lo ha sponsorizzato. "Quell'adrenalina lì me la dà solo la ristorazione", racconta.

Senza dimenticare l'amore per il calcio, "tanto che me lo sono scritto sulla pelle".