Nonostante lauree e esperienze professionali pregresse, chi arriva in Australia con un visto temporaneo ha non poche difficoltà a trovare un lavoro qualificato, soprattutto per l’impossibilità di essere impiegato per più di sei mesi per lo stesso datore di lavoro.
Spesso italiani e italiane si ritrovano così a lavorare nella ristorazione o nell'edilizia, mettendo da parte, almeno temporaneamente, le proprie ambizioni professionali.
La traiettoria di Francesca Mantovani è stata molto diversa.
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Grazie all'ottimo inglese, ad una grande determinazione e al giusto tempismo, pochi mesi dopo il suo arrivo in Australia nel febbraio del 2022, Francesca ha trovato lavoro nell'agenzia di collocamento dove lavora tuttora, senza avere esperienza e senza una qualifica nel settore delle risorse umane.
“Ho sempre avuto il pallino dell’Australia. Dopo il diploma mi sono detta: ‘Provo a fare il test universitario, se non lo passo, parto’. Alla fine l’ho passato e mi sono laureata; poi c’è stato anche il COVID di mezzo”, racconta Francesca ai microfoni di SBS Italian.
“Pensavo di trasferirmi una volta riaperti i confini e così ho fatto: da quando hanno dato l’annuncio a dicembre, tempo tre settimane e avevamo già il biglietto di sola andata in tasca”, racconta.
Francesca e il suo ragazzo sono arrivati Down Under nel gennaio 2022.
Poco dopo, sono partiti per Sutton Forest, un paesino in New South Wales, per gli 88 giorni di lavoro regionale che avrebbero permesso loro di accedere al secondo anno di Working Holiday Visa.
Tornati a Sydney, dopo una serie di colloqui, Francesca ha trovato lavoro presso un’agenzia di collocamento specializzata nel settore creativo che aiuta figure professionali come graphic designer o social media manager.
Francesca Mantovani e il suo ragazzo a Sydney. Credit: Image provided
“Io e il mio ragazzo siamo arrivati subito dopo il COVID; non c’erano molti candidati in giro, quindi ho avuto la possibilità di fare colloqui con tante aziende diverse... cosa che ora non succede. Conosco tanti ragazzi che provano ma trovano solo lavoro in hospitality perché nel frattempo è arrivata tantissima gente”.
Io sono arrivata giovane, con un buon inglese e una laurea in tasca.
I colleghi e le colleghe di Francesca capiscono bene quali difficoltà si possono incontrare per chi arriva dall'estero quando si cerca lavoro in Australia.
“Il mio capo è inglese, anche lui arrivato qui a 24 anni, per cui sa cosa vuol dire passare per il processo di immigrazione. La mia azienda è molto internazionale, tra i miei colleghi una è greca, l’altra australiana di origini francesi e una spagnola”.
È il sogno di tutti arrivare in Australia, saltare sul van e girare l’Australia ma se si vuole rimanere bisogna sacrificare qualcosa.
Prima di Natale, Francesca ha richiesto un Training Visa (Visto 407).
“In Australia per richiere lo ‘sponsor’ (Temporary Skill Shortage visa o visto 482) hai bisogno di due anni di esperienza professionale che non avevo e questo era il miglior visto disponibile per poter rimanere e continuare lavorare con loro”, racconta.
Potevo scegliere se fare uno Student Visa, ma avrei potuto lavorare di più e continuare a imparare col training visa.
Il visto temporaneo le permetterà di accumulare i due anni di esperienza professionale necessari per richiere la sponsorizzazione tramite l’agenzia di collocamento ad agosto.
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"Il Queensland era il mio sogno, adesso è casa mia"
SBS Italian
18/12/202318:30
