Il distanziamento sociale e le norme anti assembramento hanno provocato uno tsunami che si è abbattuto su tutto il mondo sulla ristorazione. Il settore è stato uno dei più colpiti dalla misure straordinarie disposte per contenere l'epidemia di coronavirus, eppure moltissimi ristoratori, chef, pizzaioli, pasticcieri e importatori italiani d'Australia sono riusciti a mantenere in vita le loro attività grazie ad iniziative estemporanee, in qualche caso curiose, sicuramente ingegnose.
C'è chi ha sfidato le app per la consegna di cibo a domicilio (che non ne hanno voluto sapere di tagliare le commissioni) convertendo in drivers il personale di sala, visto che la figura del cameriere è momentaneamente scomparsa, cercando in questo modo di tutelare i propri lavoratori.

L'immagine di un ristorante di Melbourne Source: courtesy of Paolo Arlotta
C'è chi ha modificato il business, trasformando il locale in un negozio alimentare specializzato in prodotti italiani, c'è anche chi ha deciso di investire sulla propria immagine, proponendo ricette su facebook o offrendo masterclass su Instagram.
Matteo Zamboni, executive chef di Jonah's - un ristorante di Palm Beach a Sydney - ha deciso di sperimentare nuovi modi per restare in contatto con amici, colleghi e clienti, mettendo le proprie competenze a disposizione degli altri. "Nel momento in cui abbiamo chiuso il locale ho cominciato a produrre dei video da casa mia, proponendo delle semplici ricette. Si tratta di un passatempo, ma anche di un modo per offrire piccoli suggerimenti agli altri".

Una delle dirette social di Matteo Zamboni Source: Facebook
C'è poi chi ha introdotto un sistema ibrido di pasti pre-cucinati, che i clienti possono finire di preparare in casa, seguendo le istruzioni online. Infine c'è chi ha cominciato a vendere pasti e pizze surgelate. Quasi tutti hanno deciso di dedicare il tempo libero e il proprio know how per portare conforto a chi ne ha più bisogno, offrendo pasti gratis a fine giornata.
"Negli ultimi due anni facevo in prevalenza il freelance - spiega Paolo Tancredi Arlotta - ovvero organizzavo pop up dinner per yoga e self-development retreat e lavoravo come brand ambassador per alcune aziende. Da due mesi a questa parte ho perso il lavoro, ma economicamente ho avuto la fortuna di essere supportato dal governo, per cui assieme ad alcuni colleghi abbiamo deciso di investire tempo e risorse per andare incontro alle esigenze della comunità".

Secondo Paolo Arlotta e Matteo Zamboni, una volta superata la crisi, il settore del fine dining cambierà profondamente Source: Supplied
"Nel locale di Fitzroy, a Melbourne, nel quale lavoro abbiamo avviato ad inizio maggio un'iniziativa dal titolo Cooks with Heart. Ogni sabato un cuoco di un ristorante prepara un'ottantina di zuppe e di pasti che consegniamo gratuitamente a chi ha perso il lavoro a causa della pandemia".
In tutti i casi, migliaia di italiani impegnati a vario titolo nell'ospitalità in Australia si sono dovuti reinventare, facendo leva sullo spirito di iniziativa e su quello imprenditoriale, sulla voglia di non arrendersi di fronte alle difficoltà e in molti casi anche sulla voglia di dare una mano ai connazionali meno fortunati.

L'iniziativa di Paolo Arlotta e di altri 12 chef a sostegno delle persone colpite dalla crisi Source: Supplied
"Il settore del fine dining era in grande sofferenza, con margini di guadagno sempre più ridotti, per cui era condannato a soffrire - conclude Matteo Zamboni. L'augurio è questa crisi imponga un cambiamento, che obblighi a ripensare tutta l'industria e che questa emergenza porti alla lunga ad un nuovo equilibrio tra lavoro e vita privata".
Per raccontare le loro storie abbiamo deciso di imbarcarci in un viaggio per scoprire l'impatto del COVID-19 sui lavoratori della ristorazione. Un percorso nel quale descriveremo le iniziative che sono state lanciate da alcuni rappresentanti italiani della food industry in tutta Australia e che potrebbero trasformare questa emergenza in un'opportunità per cambiare il volto del settore.
Nella seconda puntata di questa serie vi raccontiamo la storia di due chef, Paolo Tancredi Arlotta e Matteo Zamboni.

L'immagine di un ristorante di Melbourne Source: courtesy of Paolo Arlotta

Paolo Arlotta e Matteo Zamboni Source: Supplied
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Australia, come la crisi ha cambiato la vita degli chef italiani
SBS Italian
17:55
Le persone in Australia devono stare ad almeno 1,5 metri di distanza dagli altri. Controllate le restrizioni del vostro stato per verificare i limiti imposti sugli assembramenti.
I test per il coronavirus ora sono ampiamente disponibili in tutta Australia. Se avete sintomi da raffreddore o influenza, richiedete di sottoporvi ad un test chiamando telefonicamente il vostro medico, oppure contattate la hotline nazionale per le informazioni sul Coronavirus al numero 1800 020 080.
La app di tracciamento del coronavirus del governo federale COVIDSafe è disponibile e può essere scaricata dall’app store del vostro telefono.
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Le tre fasi del piano del governo australiano Source: SBS