Il terremoto del Nepal del 2015 nei ricordi di alcuni testimoni

Nepal Earthquake Then and Now

In questa foto d'archivio di sabato 2 maggio 2015, una statua del Buddha emerge tra le macerie causate dal terremoto di sabato scorso a Kathmandu, in Nepal. La violenza del terremoto di magnitudo 7,8 ha lasciato a pezzi innumerevoli città e villaggi del Nepal centrale. Credit: Niranjan Shrestha/AP

Lo scorso 25 aprile ricorreva il decimo anniversario del sisma di magnitudine 7.8 che nel 2015 colpì il Nepal, uccidendo oltre 9mila persone.


Il 25 aprile 2015 un terremoto di magnitudo 7,8 colpì il distretto di Gorkha, a circa 80 chilometri a nord-ovest della capitale del Paese, Kathmandu.

Migliaia di persone rimasero sepolte dalle macerie. Nei giorni successivi il bilancio salì progressivamente a 9.000 morti e quasi 22.000 feriti.

All'epoca l'italiana Isabella Bracco era una cooperante internazionale, in Nepal per una serie di progetti. Arrivata pochi mesi prima, diverse persone le avevano detto che il Paese si attendeva un "big one", un violento terremoto, visto che l'ultimo di proporzioni considerevoli era avvenuto oltre 100 anni prima.

"È una cosa che fa terrore, fa terrore perché davvero ti manca la terra sotto i piedi, fa terrore perché ha un suono il terremoto, cioè la terra che si muove ha un suono che sembra veramente una bestia degli abissi", ricordava Isabella a distanza di alcuni anni ai microfoni di SBS Italian.
Ascolta l'intervista integrale a Isabella Bracco
"Il terremoto non lo vedi e non sai quando finisce", le esperienze di Isabella in Nepal e Haiti image

"Il terremoto non lo vedi e non sai quando finisce", le esperienze di Isabella in Nepal e Haiti

SBS Italian

21:13
Quando la terrà tremò il 25 aprile si trovava per strada nella capitale Kathmandu, insieme al figlio di meno di un anno.

"Non riuscivo a tirarlo fuori dalla carrozzina per correre in mezzo alla strada, cioè lontano dai palazzi, perché non riuscivo più a stare in piedi".

Anche l'italiana Silvia Caccavale in quel fatidico 25 aprile 2015 era a Kathmandu, dove viveva col marito, un altro cooperante internazionale.
Ascolta l'intervista integrale a Silvia Caccavale
Return to Nepal: a year after the earthquake image

Quella mattina a Kathmandu

SBS Italian

16:09

"[La scossa] è durata mi sembra una novantina di secondi in tutto, una cosa del genere, quindi lì per lì, noi abbiamo capito immediatamente quello che stava accadendo, anche perché ci ha buttato per terra", rievocava Silvia ad un anno di distanza.

"La mia prima reazione è stata correre e abbracciare mio marito che ha provato ad aprire una porta per metterci sotto la soglia, e ci ha buttati per terra".

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