Il desiderio di ricongiungersi ai propri figli e nipoti ha spinto molte nonne e nonni italiani a considerare un trasferimento permanente o quasi in Australia.
Un tema che è tornato al centro del dibattito politico durante l'attuale campagna elettorale, anche a seguito della promessa del leader dell'opposizione Peter Dutton di non ridurre i visti per genitori, pur annunciando un taglio del 25% nella migrazione permanente.
Clicca sul tasto "play" in alto per ascoltare il dibattito
Oggi chi vuole far immigrare i propri genitori in Australia deve affrontare percorsi complessi e costosi. Il "Contributory Parent visa", ad esempio, richiede un esborso di circa 48.000 dollari a persona, con tempi di attesa di circa 14 anni.
In alternativa, il visto standard, meno oneroso, prevede tempi di attesa che superano i trent'anni. Nonostante l’aumento dei posti disponibili da parte del governo, arrivati a 8.500 l’anno, le liste di attesa continuano ad allungarsi e oltre 150.000 famiglie aspettano di potersi ricongiungere ai propri cari.
Potrebbe anche interessarti ascoltare questa intervista

Lascereste tutto per seguire i vostri figli all'estero?
SBS Italian
08:17
Chiara, italiana residente in Tasmania, racconta di vivere una condizione di sospensione emotiva, tra il desiderio di rimanere e il senso crescente di responsabilità verso i genitori anziani.
"È come una bilancia che gradualmente si sposta verso l’Italia. Più invecchio, più sento il bisogno di tornare, anche solo per un periodo", racconta ai microfoni di SBS Italian.
In molti casi le difficoltà burocratiche rendono il ricongiungimento un percorso ad ostacoli. È la storia di Elisa Gasperini e Gianni Comandini, genitori dell’avvocatessa specializzata in immigrazione Alessia Comandini, residente a Sydney, che da dieci anni attendono la concessione del visto.
Ascolta anche

Nonni in Australia e in Italia: sono ruoli diversi?
SBS Italian
25:41
"Ci troviamo ad essere dei nomadi praticamente, perché non abbiamo né la residenza italiana né quella australiana", racconta Gianni Comandini.
"Abbiamo richiesto il visto circa 10 anni fa nel 2015 e ora ci troviamo a festeggiare quasi 10 anni di attesa", spiega Alessia Comandini.
"Se non altro i miei genitori sono fortunati, perché (...) sono qui con un bridging visa. Avrebbero anche i diritti lavorativi; l’unica cosa a cui non hanno diritto è l’assicurazione sanitaria nazionale", spiega Comandini.
"Mi sono ambientata, sono molto contenta", racconta sua madre, Elisa Gasperini. "Amo molto la mia famiglia. I miei nipoti sono la mia vita e non mi manca molto l'Italia, se devo dire la verità".
Ancora un servizio che potresti trovare interessante

"Per me i nonni sono stati miei amici"
SBS Italian
11:03
Anche Otello Filippi, che da Livorno si è trasferito a Melbourne per trascorrere nove mesi all'anno con i figli e i nipoti, racconta la sua esperienza senza rimpianti.
"È stata una decisione presa insieme, io e mia moglie, senza nessun rimorso e senza nessuna esitazione", racconta.