"Sono nato in Australia, ma sono stato vittima del razzismo"

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Bruno Cara a pochi mesi con i genitori

La prima parte della storia della vita dell'avvocato Bruno Cara, nato a Sydney da genitori emigrati Down Under. "Negli anni 70 era opinione diffusa che gli studenti figli di immigrati non fossero adatti a diventare uomini di legge".


Lo zio di Bruno Cara era emigrato in Australia nel 1948 e - dopo essersi stabilito agli antipodi - aveva invitato i suoi famigliari a raggiungerlo. Fu così che il padre di Bruno - , nato in Calabria e trasferitosi a Roma, all'epoca elettricista in Vaticano - decise di partire.

Prima di imbarcarsi, però, il padre di Bruno fu convinto a sposarsi e la famiglia combinò un matrimonio con la figlia di amici. Appena convolato a nozze, l'uomo partì per l'Australia - era il 1951 - mentre la madre lo raggiunse a Sydney due anni dopo.

Bruno Cara venne al mondo l'anno seguente, nel 1954.

Clicca il tasto 'play' per ascoltare la prima parte della storia di Bruno Cara

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Bruno Cara con Franca Arena
"Mio padre lavorava tantissimo, mia madre è quella che ha cresciuto me e le mie sorelle", racconta Bruno Cara ai microfoni di SBS Italian.

"Quando avevo 17 anni, mi proposero un contratto per giocare a calcio e mi venne offerto anche il pagamento degli studi universitari. Ma dato che scuola ero abbastanza bravo, mio padre non mi permise di fare altro che studiare".
Negli anni 70 era opinione diffusa che gli studenti figli di immigrati non fossero a adatti a fare gli avvocati
Bruno Cara
Cresciuto in una famiglia con costumi e abitudini italiane, Bruno racconta di essere stato discriminato in gioventù per via delle sue origini.

"Ricordo che i compagni di classe mi prendevano in giro per la grandezza del panino che portavo a scuola e per la puzza di salame che emanava dalla mia cartella".
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"Le discriminazioni si manifestatarono anche negli Anni Settanta, quando studiavo legge all'università di Sydney", aggiunge Bruno.

"All'epoca un giudice scrisse un articolo spiegando che le persone di origine non anglosassone non avevano 'l'integrità morale sufficiente per diventare uomini di legge' e che gli studenti 'etnici' non erano a adatti per fare gli avvocati".
Ho vissuto con rabbia il razzismo e mi sono ribellato a questa condizione
Bruno Cara
"Ho vissuto con rabbia questa condizione. Assieme a due miei amici - un greco e un armeno - costituimmo un comitato e prendemmo contatto con Al Grassby, all'epoca ministro dell'immigrazione del governo Whitlam, e protestammo".

"Facemmo sentire alla comunità australiana che non eravamo d'accordo con questo atteggiamento del giudice", conclude l'avvocato Bruno Cara.
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Bruno Cara con i genitori, le sorelle, la moglie e le figlie.
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