Silvia Frisia, una scienziata a cui piace risolvere misteri

Silvia Frisia, 2024, al lavoro al sincrotone.

Silvia Frisia al lavoro al sincrotone, nel 2024. Credit: Courtesy Silvia Frisia

Silvia Frisia, professoressa emerita di Scienze della Terra all’Università di Newcastle Australia, ha ricevuto nel 2024 la Medaglia Jean Baptiste Lamarck della European Geosciences Union, per ricerche innovative nel suo campo di studi.


"A me piace risolvere i misteri che circondano i minerali che erano molto comuni nel passato della Terra, e magari oggi sono diventati molto rari", spiega Silvia Frisia ai microfoni di SBS Italian.

Il contributo fondamentale della ricercatrice e docente è nello studio del clima del passato attraverso i carbonati, in particolare gli speleotemi, i depositi minerali che si formano nelle grotte.

Attraverso le sue ricerche, la professoressa Frisia riesce a ricostruire il passato climatico della Terra risalendo a migliaia, talvolta milioni di anni fa.

"Quando guardo le stalagmiti, magari riesco ad andare indietro di 10, 20, 100 mila, 200 mila anni… a volte anche 5 milioni di anni. Però a me interessano anche le rocce carbonatiche, come le Dolomiti in Italia, dove si può risalire a oltre duecento milioni di anni fa".

Il lavoro di Silvia Frisia è oggi cruciale per ricostruire l’evoluzione del clima nel corso dei millenni e ci aiuta a comprendere meglio i processi naturali alla base degli attuali cambiamenti climatici.
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Silvia Frisia in Antartide, nel 2018. "Ho visto io per prima un pinguino imperatore, ho fatto fermare il convoglio con cui viaggiavo!". Credit: Courtesy Silvia Frisia
"Noi stiamo andando verso climi che non sono più quelli degli ultimi due milioni di anni, ma piuttosto simili a quelli di cinque milioni di anni fa", spiega la scienziata. "Se torniamo molto indietro, a circa 250 milioni di anni fa, nell'atmosfera c’era poca CO₂. Poi, improvvisamente, è aumentata moltissimo e si è verificata una delle più grandi estinzioni della storia della Terra".

Si tratta della cosiddetta estinzione del Permiano-Triassico, quando oltre il 75% delle specie fu eliminato.

"Quello che accadde allora è molto simile a ciò che sta succedendo oggi", aggiunge Frisia, "solo che all’epoca l’enorme quantità di CO₂ era dovuta alle emissioni vulcaniche, non all’attività dell’essere umano".

Secondo uno congiunto dell’Università delle Hawaii (Honolulu) e del Muséum National d’Histoire Naturelle (Parigi), sarebbe attualmente in corso una sesta estinzione di massa.

Ascolta l'intervista alla Professoressa Silvia Frisia cliccando sul tasto "play" in alto.

"Noi stiamo facendo praticamente quello che facevano i vulcani. Solo che i vulcani impiegavano moltissimo tempo, mentre noi ci mettiamo pochissimo. Stiamo svolgendo lo stesso ruolo che, 250 milioni di anni fa, spettava ai processi naturali".
Lamark Medal a European Geosciences Union, 2024
Silvia Frisia alla European Geosciences Union in occasione della consegna della Lamark Medal, 2024. Credit: Courtesy Silvia Frisia
La professoressa ha anche condiviso un ricordo personale: "A parte il mio babbo, che mi portava in montagna dove trovavo i fossili e mi sono appassionata, ho sempre avuto un grande fascino per Leonardo da Vinci".

"Non so perché, ma i minerali mi hanno sempre attratta. Forse perché sono belli, e io ho un grande amore per la bellezza della natura".

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