Il prossimo 3 maggio, i cittadini e le cittadine australiane di età superiore ai 18 anni saranno chiamati alle urne per scegliere il nuovo governo federale.
Questo è un appuntamento elettorale cruciale, che arriva in un momento storico segnato da sfide economiche, cambiamenti climatici, riforme nel settore dell’assistenza e un dibattito acceso sull’immigrazione.
Ma cosa orienta davvero il voto degli elettori? E come si informano, oggi, gli italoaustraliani che vivono in Australia? Lo abbiamo chiesto ad ascoltatori ed esperti.
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Per Elvira Andreoli, il carovita, il costo degli affitti e delle case e la cura degli anziani sono alcune delle questioni più urgenti in questo momento in Australia.
“Lavoro in un posto dove vedo tante persone anziane - è difficile pensarlo - ma [sono] senza casa, dormono sul divano a casa del fratello e hanno più di settant’anni”, racconta Elvira Andreoli, che lavora come assistente sociale a Melbourne, ai microfoni di SBS Italian.
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"Sono diventata cittadina da poco", racconta Francesca Furnari che vive a Sydney, "e mi rendo conto che tante altre persone, in questo momento, hanno subito dei rallentamenti importanti per arrivare allo stesso scopo [ovvero l'acquisizione della cittadinanza], per cui l'immigrazione è uno dei temi che più mi interessa".
Francesca ha anche spiegato come fa a tenersi informata durante la campagna elettorale. Oltre a giornali online e social media, utilizza anche strumenti di Intelligenza Artificiale come ChatGPT per capire quali sono state finore le promesse di Labor e Coalition su varie questioni.
“Se non si vuole seguire l'intero dibattito tra i due candidati ci sono molti sistemi, anche ChatGPT che ormai è diventato il migliore amico di tutti, che fa un po’ una sorta di riassunto di quello che sta succedendo e di quelli che sono i punti salienti”, racconta.
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"I diritti dei lavoratori sono per me molto importanti", spiega Gabrielle Marchetti, avvocata di JobWatch, membro del Comites di Victoria e Tasmania, e membro del board dell’Ethnic Communities Council of Victoria.
"Qualsiasi governo del futuro deve dare delle risorse maggiori ai centri legali come JobWatch, perché i lavoratori che non possono permettersi un avvocato privato e non sono iscritti a un sindacato, devono comunque avere un po' di giustizia legale, no? Quindi dare risorse a questi centri legali è una priorità assoluta per me".
“Mi piacerebbe vedere che la politica, i partiti, tornassero ad avere una visione un po’ più a lungo termine”, commenta Andrea Colaiacomo, ingegnere e cittadino naturalizzato dal 2017.