Il "Nobel per il supercalcolo" va a un professore italiano in Australia

giuseppe 1.jpg

Giuseppe Barca, professore associato alla facoltà di ingegneria e informatica alla University of Melbourne. Credit: Giuseppe Barca

Giuseppe Barca ha ricevuto il Gordon Bell Prize per una ricerca che promette di rivoluzionare il campo medico, grazie allo sviluppo di nuovi farmaci che hanno il potenziale di risolvere malattie oggi incurabili.


Il viene assegnato ogni anno alla ricerca che dimostra i risultati più promettenti nel campo dell’ high performance computing (HPC), tra i non addetti ai lavori è conosciuto più semplicemente come il “Nobel per il calcolo ad elevate prestazioni” o supercalcolo.

A vincerlo quest’anno è stato un team internazionale sotto la guida di un italiano: Giuseppe Barca, professore associato alla facoltà di ingegneria e informatica alla University of Melbourne.

“Si tratta del premio più importante del mio campo di ricerca”, racconta Barca ai microfoni di SBS Italian.

Clicca sul tasto "play" in alto per ascoltare l'intervista

“Sapevamo di essere tra i sei finalisti, ma gli altri erano gruppi con anni di lavoro alle spalle negli Stati Uniti e includevano gruppi di 40 o 50 persone. Anche dal punto di vista finanziario avevano accesso a risorse di molti milioni di dollari... Quindi sono rimasto sorpreso, non mi aspettavo che avremmo vinto il premio”.
giuseppe 2.jpg
Il professor Giuseppe Barca, co fondatore di QDX Technologies. Credit: Giuseppe Barca
Si tratta di una vittoria, sottolinea il professore, che “premia la scienza. Al di là della prestazione dei nostri algoritmi, è stato premiato il fatto che si tratta di una ricerca rivoluzionaria che ha un impatto molto pragmatico sulla nostra capacità di fare scienza e in questo caso di sviluppare nuovi farmaci per curare malattie che oggi affliggono milioni di persone”.

Nelle motivazioni del premio si legge che la ricerca è stata premiata per “aver creato un algoritmo rivoluzionario per migliorare la comprensione della chimica e della biologia”.

“Abbiamo creato dei nuovi algoritmi che consentono di prevedere il comportamento della materia ad un livello molto piccolo, quanto-meccanico”, spiega il professore.
“La meccanica quantistica ci consente di prevedere proprietà della materia con un livello di accuratezza simile e in alcuni casi superiore a quello degli esperimenti fisici nei laboratori".

In pratica possiamo evitare o ridurre il numero di esperimenti da condurre nei laboratori, che sono molto costosi e possono impiegare tempi molto lunghi- come nel caso di nuovi prodotti chimici, ad esempio nuovi catalizzatori per biocombustibili o nuove terapie farmacologiche”.

“Per semplificare, quando coviamo una malattia, tendenzialmente una proteina nel nostro corpo è responsabile per questa malattia. Quando assumiamo un farmaco, va ad attaccare quella proteina. I farmaci attuali, non covalenti, bloccano il 20% delle proteine nel corpo. Quindi molte malattie come l'Alzheimer e diversi tumori sono non curabili”.
Sono oltre 75 milioni le persone al mondo affette da malattie non curabili, e uccidono più di 13,5 milioni di persone l’anno con una spesa pubblica di uno virgola cinque trilioni di dollari. Questa tecnologia consente il design di farmaci covalenti che ci sonsentono di disattivare il restante 80% delle proteine che oggi non possono essere disattivate con metodi tradizionali
La compagnia , co-fondata da Barca, sta lavorando per sviluppare questi farmaci di nuova generazione.

Clicca sul tasto "play" in alto per ascoltare l'intervista a Giuseppe Barca

Ascolta tutti i giorni, dalle 8am alle 10am. 

Seguici su o abbonati ai nostri podcast cliccando 

Share