In Australia per una serie di concerti, il violista da gamba Paolo Pandolfo ha raccontato a SBS Italian la storia affascinante di questo strumento.
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Nato in Spagna, questo liuto di influenza araba possiede sei o sette corde ed era considerato lo strumento di corte in epoca barocca.
"La viola da gamba a corte nei palazzi della grande aristocrazia europea suonava fondamentalmente suite. La suite è una forma estremamente collegata alla vita di corte, perché dopo i preludi ci sono le danze e le danze erano una consuetudine di corte", spiega il musicista romano ormai da anni in Svizzera.
Il violoncello fa parte invece della famiglia dei violini o delle viole d'abbraccio e non erano molto ben visti a corte. Soprattutto nel Rinascimento, violino e violoncello erano piuttosto strumenti da stradaPaolo Pandolfo
Dalla fine del Settecento, la fortuna della viola da gamba finisce, cedendo spazio a quelli strumenti - violino e violoncello - che nel Rinascimento erano considerati gli strumenti del popolo.
"Il risvolto sociale è molto importante", racconta il maestro Pandolfo, indicando la testa femminile finemente intarsiata nel manico della sua viola da gamba.
"Vedete questa testa? Le teste nella rivoluzione francese venivano tagliate con la ghigliottina".
Ma non ci solo motivazioni rivoluzionarie nel declino della viola da gamba: nel '700 la musica passa da affare di corte, fenomeno consumato da pochi coltissimi intimi, ad una fruizione più allargata.
Un violino o un violoncello hanno un suono molto più voluminoso, una differenza misurabile in decibel.
Con sale più grosse per accogliere più spettatori, le orchestre iniziano a favorire gli ex-strumenti del popolo, capaci di raggiungere sonoramente l'audience dove le viola da gamba non potevano.
Seppure sia una persona sensibile ai temi sociali, sto suonando uno strumento simbolo dell'aristocraziaPaolo Pandolfo

Il violista da gamba Paolo Pandolfo negli studi di SBS Italian. Credit: SBS