"Abbiamo ereditato un'economia terribile, come sapete, con molti problemi. Quindi è un paziente malato, era un paziente malato. È stato operato il giorno della Liberazione. E sarà un Paese in espansione, un Paese molto in espansione", ha dichiarato il presidente statunitense Donald Trump commentando le reazioni delle Borse al suo annuncio.
La formula matematica che Trump ha usato per calcolare i dazi da imporre alle importazioni da altre nazioni parte dal deficit commerciale americano nei riguardi di ciascun Paese, una procedura criticata da molti economisti come senza fondamento.
"Se voi vedete a Sydney, a Melbourne, in altre città australiane, delle persone che hanno la faccia vedere con i capelli dritti sono, secondo me, dei docenti di economia internazionale, i quali sono stravolti rispetto a quella che è la formula usata per questo calcolo", commenta il professore di Finanza della University of News South Wales di Canberra.
"L'idea di Trump è riportare la produzione negli Stati Uniti", aggiunge Tani, "vedremo magari nei prossimi giorni abbassamenti delle tasse negli USA, vedremo delle sovvenzioni, o dei contributi per produrre negli Stati Uniti".
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Intanto la valuta australiana ha subito un crollo dopo l'annuncio delle tariffe, un effetto non sorprendente secondo il professore.
"Il dollaro australiano, e l'Australia in generale, viene visto come una cartina di tornasole per il livello di rischio a livello mondiale", commenta Tani.
"Più alto è il rischio e meno la gente vuole investire in Australia", aggiunge, "questa è una pessima notizia per noi che viviamo qui".
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