Il rapporto “State trafficking” analizza espulsioni e vendita dei migranti dalla Tunisia alla Libia

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Gruppo di migranti in cammino. Credit: Piero Gorza

Il rapporto, presentato il 29 gennaio al Parlamento europeo, è stato realizzato da un gruppo di ricercatori insieme alle associazioni Asgi, Border Forensic e OnBorders. Ne parliamo con Piero Gorza, antropologo, presidente di OnBorders.


"OnBorders è un'associazione che incomincia a lavorare con la dissoluzione della ex Jugoslavia e poi, a partire dai flussi che passano dalle Alpi, si specializza sulle frontiere", spiega Piero Gorza al microfono di SBS Italian.

"Interveniamo dal 2018 in modo quotidiano alla frontiera tra l'Italia e la Francia, Monginevro e Val di Susa, quell'area nord-ovest delle Alpi", prosegue, "poi operiamo sugli snodi, però in rete con altri, interveniamo sui luoghi di passaggio e cerchiamo di operare e studiare il fenomeno delle migrazioni in modo orizzontale, seguendo le rotte: dalla Tunisia al Sud Italia, dai Balcani ai diversi luoghi dell'Europa centrale, proprio per mettere in collegamento solidale i vari snodi".

Il rapporto "State Trafficking", che è stato presentato a fine gennaio a Bruxelles, presenta 30 testimonianze di migranti espulsi dalla Tunisia verso la Libia tra giugno 2023 e novembre 2024.

Clicca sul tasto "play" in alto per ascoltare l'intervista

La Tunisia è diventata un punto di transito fondamentale per i migranti e i richiedenti asilo provenienti dall'Africa subsahariana che hanno l'obiettivo di raggiungere l'Europa.

"Queste interviste sono state raccolte nell'arco di due anni. Sono state raccolte tra persone che non si conoscevano, che parlavano lingue diverse, età diverse, generi diverse, nazionalità diverse", sottolinea Gorza, ma emergono testimonianze analoghe.
Questo progetto nasce dalla raccolta di trenta interviste operata da un gruppo internazionale di ricercatori che rimane anonimo per ragioni di sicurezza, per poter rimanere sicuri loro stessi e per rendere sicure le persone che hanno testimoniato
Piero Gorza
Il quadro che ne emerge, secondo gli estensori del rapporto, è profondamente preoccupante, in quanto dipinge la presenza di "un sistema organizzato in modo preciso, dettagliato, come una catena che mette in connessione attori internazionali riuniti da un unico obiettivo: la tratta, la vendita, il denaro, la schiavitù, l'estorsione".

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