"Vi racconto la mafia nei videgiochi"

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"L'industria dei videogiochi è principalmente un discorso statunitense e giapponese, quindi tutte le organizzazioni non allineate non trovano visibilità, anche se usano piattaforme online per il reclutamento di nuovi militanti", spiega Pitroso. Credit: Pexels/Anton Porsche

Il siciliano Giulio Pitroso, dottorando della Griffith University ci parla della sua ricerca: "Combatto la mafia sin da adolescente, e sento di dover fare la mia parte".


Giulio Pitroso è un dottorando della Griffith University che sta completando una ricerca sulla rappresentazione della mafia e dei mafiosi nei videogiochi.

"Dai tempi di GTA3, che spopolò ai suoi tempi, a oggi i tempi sono cambiati molto, e anche la rappresentazione del mobster mafioso si è fatta più dettagliata", ha racconta Pitroso ai microfoni di SBS Italian.

Ascolta l'intervista a Giulio Pitroso cliccando sul tasto "play" in alto

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Giulio Pitroso. Credit: Louis Lim
Nella sua ricerca, Giulio ha intervistato tanti videogamer italiani e australiani, con risultati a volte sorprendenti: "In Australia - ha confessato - la stragrande maggioranza delle persone che ho intervistato crede che la mafia qui non esista".

Giulio ha anche allargato il suo discorso ad altre organizzazioni che al contrario della mafia - o ad esempio della yakuza giapponese - non vengono rappresentate nei giochi.

"L'industria dei videogiochi è principalmente un discorso statunitense e giapponese, quindi tutte le organizzazioni non allineate non trovano visibilità", ha spiegato, "anche se usano piattaforme online per il reclutamento di nuovi militanti".
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07/09/201611:23
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