I cambiamenti al visto Working Holiday Visa e il forte aumento di giovani di origine britannica hanno fatto gridare alla discriminazione, con la potenziale creazione di un sistema di migrazione gerarchico.
Alcuni effetti dei cambiamenti già si sentono: il governo Morrison fece diverse concessioni nel 2021 ai cittadini britannici all'interno dell'accordo di libero scambio con il Regno Unito.
E ora sono usciti i numeri, con un numero record di visti WHV in Australia nel 2024, con 206.187 titolari di visto a dicembre, ed un aumento di quasi 40.000 unità rispetto all'anno precedente.
I cambiamenti di luglio poi hanno visto un grande aumento di WHV britannici, da 29,744 a 46,129 lo scorso dicembre.
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Il cuore dell'Australia non può fare a meno dei backpacker
Ma secondo l’agente di immigrazione Emanuela Canini è normale che ci sia un aumento totale, perché negli ultimi anni il governo australiano ha stipulato diversi accordi bilaterali con altri Paesi per il programma reciproco di vacanza lavoro.
I cinque Paesi a cui viene data la maggior parte di questi visti sono l'Inghilterra (“ma già lo era prima delle concessioni di luglio 2024 e anche con grandi numeri”), seguita dalla Francia, l'Irlanda, il Giappone e la Corea Del Sud.
Secondo Canini, il numero totale dei visti vacanza lavoro di tutti i Paesi fino a giugno 2024 sono aumentati ma non in maniera eccessiva, con arrivi paragonabili a quelli precedenti al Covid-19.
“In realtà ci sono stati anni dove i numeri erano anche più alti, come ad esempio dal 2012 al 2014”, spiega l’agente d’immigrazione ai microfoni di SBS Italian.
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“Sicuramente possiamo dire che invece dal primo luglio c'è stato un grosso aumento, perché i numeri di visti approvati fino al 31 dicembre sono già arrivati a 175.000, che quindi ipoteticamente, raddoppiando nei prossimi sei mesi, aumenterebbero l'anno precedente di circa 100.000 unità”.
I britannici sono favoriti perché con i cambiamenti non devono fare più nessun lavoro specifico per ottenere i rinnovi, i famosi 88 giorni di lavoro nelle zone rurali.
Ad aumentare drammaticamente però non sono gli arrivi, superiori all’anno precedente ma non in maniera eclatante: sono i secondi e i terzi visti che sono aumentati in modo sproporzionato.
L'anno scorso 6300 inglesi hanno richiesto il Working Holiday per la seconda volta, invece a metà dicembre 2024 erano già più di 18.000.
I working holiday richiesti per la terza volta l'anno scorso erano solo 681, mentre dal 1º luglio al 31 dicembre erano già più di 4600.
Non penso sia discriminazione razziale, ma discriminazione di classe socialeEmanuela Canini, sulle similitudini potenziali con le politiche della "White Australia"
Chris Wright, professore di politiche del lavoro e del mercato del lavoro presso l'Università di Sydney, sostiene che questi cambiamenti infrangano l'approccio non discriminatorio all'immigrazione intrapreso dopo la fine della White Australia policy negli anni '70, sostenendo che si potrà creare di nuovo una gerarchia dei migranti.
“Il sistema di immigrazione”, obbietta Canini “è pensato per attirare e facilitare le persone abbienti, del resto vediamo che la maggior parte delle persone che ottengono ogni anno alla residenza permanente sono cinesi e indiani. Non è quindi una questione di razza o di White policy, ma di classe, visto che questi cinesi ed indiani sono la parte facoltosa dei loro Paesi".
Tutti vogliono che entrino persone giovani, professionalmente preparate e con dei capitali, e se non sono così e si permette loro di entrare è perché in un'economia capitalista servono anche quelli che fanno i lavori manuali, i lavori che nessuno vuole fareEmanuela Canini