Summit sull'Ucraina, la ricerca (faticosa) di una via europea alla pace

Britain's Prime Minister Starmer hosts European leaders in London

Foto di gruppo prima della riunione plenaria durante il summit sull'Ucraina a Lancaster House, Londra, il 2 marzo 2025. Credit: NEIL HALL/POOL/EPA/AAP Image

A pochi giorni dallo straordinario incontro di Washington tra Zelesky, Trump e il suo vice Vance, conclusosi con toni aspri sotto gli occhi attoniti del mondo, si è tenuto a Londra il vertice sul futuro dell'Ucraina e la sicurezza dell'Europa.


Gli ultimi 10 minuti dell'incontro, durato tre quarti d'ora, tra il presidente ucraino Zelensky e il presidente statunitense Trump insieme al suo vice JD Vance, hanno visto uno scambio dal tenore decisamente diverso dai toni misurati che in genere contraddistinguono questo tipo di eventi diplomatici.

In netto contrasto con l'incontro disastroso alla Casa Bianca di venerdì scorso, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha invece ricevuto un'accoglienza calorosa a Downing Street da parte del primo ministro britannico Starmer, ma gli effetti dello showdown alla Casa Bianca si fanno ancora sentire.

Il summit a cui hanno poi partecipato i leader di numerosi Paesi del'Unione Europea, inclusa l'Italia, ma anche la presidente della commisisone europea Ursula Von der Leyen, il segretario generale della Nato Mark Rutte, il primo ministro canadese Justin Trudeau, e il ministro degli esteri turco Hakan Fidan, oltre al presidente ucraino Volodomir Zelenski, ha cercato di smorzare i toni riportando sul tavolo la possibilità di arrivare alla pace, ma le condizioni sono cambiate nettamente e innegabilmente.

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Britain's Prime Minister Starmer hosts European leaders in London
Il segretario generale della NATO Mark Rutte parla alla stampa all'uscita da Lancaster House, dopo il vertice sull'Ucraina a Londra, Gran Bretagna, 2 marzo 2025. Credit: NEIL HALL/POOL/EPA/AAP Image
"Due [sono i] punti emersi: da una parte la ribadita, confermata, ostentata solidarietà europea a Zelesnky, che riceve tutt'altro trattamento che non quello ricevuto a Washington, ma dall'altra anche lo sforzo di non creare una frattura Europa-America e di quindi ricucire il dialogo con gli Stati Uniti", commenta il giornalista Giampiero Gramaglia al microfono di SBS Italian.

"Su nessun punto c'è una decisione ferma, perché questo era un vertice che non aveva volontà e capacità decisionali", aggiunge, ricordando che "ci sarà un altro vertice europeo giovedì prossimo a Bruxelles".

È un momento delicato, con lo scontro plateale tra Trump e Zelensky, svoltosi davanti alle telecamere, che apre nuovi scenari: "c'è la volontà espressa di Trump di negoziare direttamente con la Russia, anzi con Putin, di scavalcare l'Ucraina e di tenere in un angolo, o comunque marginalizzare, gli alleati europei".

"Il tentativo dell'Europa, almeno così come lo intravedo dagli aggettivi usati dopo il vertice di Londra, è di non portare più avanti una pace 'giusta' - che è stato il leitmotiv di quasi tutti e tre anni di guerra in Ucraina - ma soddisfarsi e fare accontentare gli ucraini di una pace 'duratura', cioè di una pace non affidata alle bizze e alle intemperanze di Putin", conclude Gramaglia.

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