Flavia Marcello indaga il lascito architettonico del fascismo a Roma, nel suo libro 'After the Fall'

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Uno scorcio dell'EUR, a Roma, esempio di archiettura dell'epoca fascista. Credit: Photo by Minsu B - Pexels

Il libro "After the fall: The Legacy of Fascism in Rome's Architectural and Urban History", dell'esperta di storia del design italiano Flavia Marcello, verrà presentato il 25 febbraio presso il CO.AS.IT. di Melbourne.


L'influenza del fascismo sull'architettura di Roma continua a suscitare interesse e dibattito, specialmente per il modo in cui ha plasmato il volto della capitale italiana.

Nel suo libro After the fall: The Legacy of Fascism in Rome's Architectural and Urban History, la Prof.ssa Flavia Marcello esplora il legame tra il passato e il presente della città, analizzando come il regime abbia cercato di imprimere la propria visione attraverso l'architettura e la pianificazione urbana.

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"Il fascismo ha avuto un impatto su tutta la penisola italiana, ma a Roma in particolare. L'architettura dei vari edifici, ma anche i piani regolatori, dovevano trasmettere l'idea marziale di ordine e disciplina", spiega la prof.ssa Marcello al microfono di SBS Italian.
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Il libro "After the fall - The legacy of fascism in Rome's architectural and urban history", verrà presentato al Co.AS.IT. di Melbourne, il prossimo 25 febbraio. Credit: Courtesy of Flavia Marcello
L’intento era quello di dare vita a una città che incarnasse visivamente i valori fascisti: autorità, potere e unità nazionale. Questo concetto ha trovato la sua espressione in interventi urbanistici e nella costruzione di edifici monumentali, con l'obiettivo di esprimere un'idea di continuità storica e grandezza imperiale.

"Il sine qua non di questa espressione è il quartiere dell'EUR [a Roma]. Mussolini capisce che mettere la sua impronta sulla città antica è un progetto molto difficile da realizzare, bisogna demolire troppe cose, e quindi gli viene l'idea di fare una città nuova a sud-ovest", spiega l’autrice.

Un altro esempio della volontà fascista di imprimere un’unità nazionale attraverso l’architettura si trova nella Città Universitaria di Roma.
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La Prof.ssa Flavia Marcello, autrice ed esperta di storia del design italiano. Credit: Courtesy of Flavia Marcello
"L'idea era di creare questa nuova Studium Urbis scegliendo architetti da tutte le parti d'Italia", dice ancora Marcello.

L’architettura fascista non si limitava alla costruzione di nuovi edifici, ma si serviva anche dell’iconografia e delle iscrizioni per veicolare messaggi ideologici. Simboli come il fascio littorio e l’aquila erano molto presenti, così come le iscrizioni in latino, che rafforzavano il legame con l'antichità.

Alcuni di questi simboli sono stati rimossi dopo la caduta del regime, mentre altri sono rimasti visibili nel tessuto urbano della capitale. "Io pensavo che quest'idea dei fasci e tutta la simbologia dell'era fascista si potesse cancellare... ma invece si trovano ancora molti esempi", sottolinea l’autrice.

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27/11/202427:51
Il libro verrà presentato martedì 25 febbraio 2025, presso il CO.AS.IT. di Melbourne.

L'evento è gratuito, è richiesta la .

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