“La crisi della ristorazione? Il peggio è passato”

Simone Marini e Daniele Procaccini, due rappresentanti di prodotti italiani di base a Melbourne

Simone Marini e Daniele Procaccini, due rappresentanti di prodotti italiani di base a Melbourne Source: Supplied

Quanto impiegherà il settore a risollevarsi dopo l'emergenza COVID-19? Quali prodotti italiani sono andati per la maggiore dall’inizio della pandemia in Australia? Lo abbiamo chiesto a Simone Marini e Daniele Procaccini, due rappresentanti di Melbourne.


Daniele Procaccini e Simone Marini vivono e lavorano a Melbourne, dove importano, vendono e distribuiscono prodotti italiani.

Nonostante siano a stretto contatto con un settore - quello della ristorazione - duramente colpito negli ultimi sei mesi, i due rappresentanti hanno visto crescere la domanda di alcuni prodotti di fascia medio-alta.
Pasta, olio di oliva e farine di fascia medio-alta sono tra i prodotti italiani la cui domanda in Australia è cresciuta esponenzialmente negli ultimi mesi
Pasta, olio di oliva e farine di fascia medio-alta sono tra i prodotti italiani la cui domanda in Australia è cresciuta esponenzialmente negli ultimi mesi Source: Instagram @etruscanimports


"La prima reazione è stata di panico. Poi ci siamo adeguati alla nuova situazione"

"Con il primo lockdown e la chiusura dei locali abbiamo subito registrato gravi perdite. Poi però è seguita un'impennata delle vendite di alcuni prodotti come salumi e formaggi. Nel giro di una notte la domanda di una pasta artigianale calabrese è aumentata del 70-80%".

"Non eravamo preparati al boom dettato dal panic buying. E considerando che i prodotti italiani impiegano un mese per arrivare down under ci abbiamo messo varie settimane per adeguarci" spiega Daniele Procaccini, 36enne romano che vive in Australia da 11 anni.

In evidenza: 

  • Le restrizioni imposte dall'emergenza COVID-19 hanno obbligato i rappresentanti della food industry italiana down under a rivedere attività e offerta.  
  • Simone Marini e Daniele Proccacini sono due importatori e rappresentanti di prodotti italiani in Australia.
  • Con la chiusura delle attività legate alla ristorazione tradizionale, hanno dovuto modificare il loro business, andando incontro alle nuove richieste e alle nuove esigenze del mercato. Ecco come. 

Pasta, farina, olio d'oliva e comfort food

"A marzo i cambiamenti delle abitudini hanno provocato impatti negativi sulla ristorazione e ci siamo davvero domandati come avremmo potuto sopravvivere alla chiusura dei locali", aggiunge Simone Marini.

"Di fatto però abbiamo compensato le perdite con un aumento del 30% delle vendite nel settore della panificazione e con l'esplosione della domanda di altri prodotti come l'olio e di tutti i cosiddetti comfort food come il cioccolato e le cioccolate spalmabili. Senza contare le farine per la pasta e la pizza in casa".
In questi mesi in Australia è cresciuta anche la domanda dei cosiddetti comfort food, e in particolare della cioccolata.
In questi mesi in Australia è cresciuta anche la domanda dei cosiddetti comfort food, e in particolare della cioccolata. Source: Instagram @etruscanimports

"Sopravviveranno i ristoranti che hanno investito su qualità, prodotto e servizio"

Trentacinquenne originario della Tuscia, Simone Marini ha creato assieme a sua moglie una piccola azienda con l’obiettivo di far conoscere al mercato australiano la storia e la cultura etrusca tramite il cibo e il turismo.

"Alla luce di quello che stiamo vedendo negli altri Stati d'Australia sono convinto che il peggio sia passato, perché la gente non vede l'ora di uscire di casa ma non può ancora lasciare il Paese per viaggiare all'estero", racconta Simone.

"Sono insomma sicuro che l'estate vedrà il successo di molti settori dell'hospitality, e che il mercato premierà sempre di più i ristoranti che hanno investito sulla qualità, sul prodotto e sul servizio".
Simone e Natalie hanno deciso di importare in Australia prodotti tipici della Tuscia
Simone e Natalie hanno deciso di importare in Australia prodotti tipici della Tuscia Source: www.facebook.com/etruscanimports

I timori restano, ma la parola d'ordine è resilienza

Molto dipenderà anche dalle tempistiche, sia per quanto riguarda la scoperta di un vaccino sia per la riapertura degli uffici e dei luoghi di lavoro.

"Il settore è cambiato radicalmente perché tutti i titolari di attività si sono inventati qualcosa di nuovo. Pertanto adesso la competizione si è spostata sulla vendita al dettaglio e sul cibo da asporto", conclude Daniele Procaccini.

"Un po' di paura c'è, ma tutti i rappresentanti della food industry italiana in Australia hanno dimostrato di saper dare il massimo e di non arrendersi. Per cui anche io sono fiducioso che, appena verranno rimosse le restrizioni, il mercato risponderà bene".

Ascolta l'intervista a Simone Marini e Daniele Procaccini. 
LISTEN TO
“La crisi della ristorazione? Il peggio è passato” image

“La crisi della ristorazione? Il peggio è passato”

SBS Italian

14/09/202023:36
Hai perso le puntate precedenti del nostro viaggio per scoprire l'impatto del COVID-19 sui lavoratori della ristorazione? Eccole qui.
Le persone in Australia devono stare ad almeno 1,5 metri di distanza dagli altri. Controllate le restrizioni del vostro stato per verificare i limiti imposti sugli assembramenti.

I residenti dell'area metropolitana di Melbourne sono soggetti alle restrizioni della fase 4 e devono rispettare un coprifuoco tra le ore 20:00 e le ore 5:00. L'elenco completo delle misure restrittive è disponibile qui: 

Se avete sintomi da raffreddore o influenza, state a casa e richiedete di sottoporvi ad un test chiamando telefonicamente il vostro medico, oppure contattate la hotline nazionale per le informazioni sul Coronavirus al numero 1800 020 080. 

Notizie e informazioni sono disponibili in 63 lingue all'indirizzo .

Share